Cronaca locale

In Sicilia cresce la disoccupazione: crollano i posti di lavoro

L'economia siciliana nel 2018 ha registrato un rallentamento, in un quadro nazionale ed europeo di indebolimento della fase ciclica che ha caratterizzato soprattutto la seconda parte dell'anno

In Sicilia cresce la disoccupazione: crollano i posti di lavoro

La disoccupazione non cala, anzi tende a crescere. A maggio 2019 la stima degli occupati risulta in crescita rispetto al mese precedente (+0,3%, pari a +67 mila); anche il tasso di occupazione sale al 59,0% (+0,1 punti percentuali). L'aumento dell'occupazione si concentra tra gli uomini (+66 mila) mentre risultano sostanzialmente stabili le donne; per età sono stabili i 15-24enni, in calo i 35-49enni (-34 mila) e in aumento le altre classi di età, prevalentemente gli ultracinquantenni (+88 mila). Si registra una crescita sia degli indipendenti (+28 mila) sia dei dipendenti, permanenti e a termine (+39 mila nel complesso). Le persone in cerca di occupazione sono in calo (-1,9%, pari a -51 mila). La diminuzione è determinata da entrambe le componenti di genere ed è distribuita in tutte le classi d'età tranne i 35-49enni. Il tasso di disoccupazione cala al 9,9% (-0,2 punti percentuali). La stima complessiva degli inattivi tra i 15 e i 64 anni a maggio è sostanzialmente stabile, l'andamento è sintesi di una diminuzione tra gli uomini (-29 mila) e una crescita tra le donne (+33 mila). Il tasso di inattività è invariato al 34,3% per il quarto mese consecutivo. Nel trimestre marzo-maggio 2019 l'occupazione registra una crescita rilevante rispetto ai tre mesi precedenti (+0,5%, pari a +125 mila), verificata per entrambi i generi.

E come va al Sud? Male, perché c'è sempre un'Italia a doppia velocità. Prendiamo il caso della Sicilia. Il primo trimestre del 2019 ha visto nell’Isola il numero più basso di occupati. Ad oggi i siciliani con più di 15 anni e un lavoro sono un milione 312mila, 38mila in meno rispetto al dato consolidato dell’ultimo trimestre 2018 e 51mila in meno rispetto alla media dell’anno scorso. Una logica conseguenza è l'aumento di lavoro nero. Il tasso di occupazione generale si attesta al 31,7 per cento. Un dato su cui pesa la fortissima disoccupazione giovanile: se i disoccupati con più di 15 anni sono infatti il 22,3 per cento, la percentuale cresce man mano che l’età diminuisce.

L'economia siciliana nel 2018 ha registrato un rallentamento, in un quadro nazionale ed europeo di indebolimento della fase ciclica che ha caratterizzato soprattutto la seconda parte dell'anno. Lo rileva il rapporto annuale sul 2018 "L'economia della Sicilia". I principali indicatori dell'attività produttiva sono peggiorati. In particolare, la crescita del valore aggiunto è risultata nel complesso modesta, sostenuta soprattutto dal settore industriale che, però, ha registrato un indebolimento rispetto al 2017. Un contributo positivo è derivato dalle esportazioni di merci (+15,3%), cresciute in tutti i maggiori comparti di specializzazione regionale. Si è esaurita la fase espansiva del settore dei servizi, mentre nell'edilizia è proseguita la riduzione dell'attività, nonostante l'aumento dei bandi pubblici negli ultimi anni, che tuttavia si traducono in nuovi lavori con un certo ritardo temporale. L'economia siciliana continua a caratterizzarsi per un divario di produttività molto ampio nel confronto con la media nazionale, comune a tutti i settori. Negli ultimi anni le condizioni economiche e finanziarie delle imprese in Sicilia sono comunque migliorate; l'incremento della redditività ha contribuito alla crescita della capacità di autofinanziamento e alla riduzione della leva finanziaria, alimentando le disponibilità liquide. L'occupazione regionale è rimasta sostanzialmente stabile, pari al 40,7% (-0,3%, a fronte dell'aumento nel Mezzogiorno e nel Paese che hanno registrato un +0,8%), risentendo del rallentamento dell'attività produttiva e in particolare dell'indebolimento della congiuntura nel settore dei servizi. Il tasso di disoccupazione si è attestato al 21,5%, il doppio rispetto alla media nazionale, pari al 10,6%. Peggiora il quadro soprattutto per i giovani, per i quali è cresciuta anche la quota di neet: il tasso di disoccupazione giovanile è, infatti, al 41,8%, il più alto tra tutte le regioni e distante 17 punti dalla media nazionale. Le assunzioni nette per i lavoratori dipendenti del settore privato si sono portate su un livello leggermente inferiore a quello dell'anno precedente e quelle con contratto a tempo indeterminato sono tornate positive. Nel 2018 il tasso di occupazione è risultato il più basso tra le regioni italiane; per i non occupati la probabilità di trovare un impiego a distanza di un anno ha continuato a essere inferiore alla media italiana. La crescita del reddito disponibile e dei consumi delle famiglie è proseguita ma rimane modesta.

Le famiglie siciliane continuano a caratterizzarsi per una disuguaglianza dei redditi da lavoro superiore rispetto alla media nazionale, sulla quale incidono soprattutto i bassi livelli occupazionali.

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