Un pianoforte e una voce. Per tre giorni a partire da questa sera al Palladium va in scena «Di Goldene Medine», recital per pianoforte (Carlo Boccadoro) e voce (Moni Ovadia). Di Goldene Medine («la nazione doro», così venivano chiamati dagli ebrei orientali gli Stati Uniti) è un primo sguardo rapsodico sul multiforme incontro della musicalità e della poetica dello yiddish con il nuovo continente. Quellincontro farà scaturire una delle gemmazioni culturali più sconcertanti di tutti i tempi. Attraverso le canzoni, le musiche e le parole il pubblico passa dalla piccola patria dellesilio allo sradicamento verso un nuovo esilio, fino a raggiungere una stabile ma contraddittoria appartenenza americana. Il sodalizio musicale di Moni Ovadia e Carlo Boccadoro è iniziato con il recital «Nigun» (melodia interiore), diventato poi un disco.
Lincontro fra i due artisti si è sviluppato lungo diverse direttrici che hanno portato Moni Ovadia a collaborare con il gruppo Sentieri Selvaggi diretto da Boccadoro e questultimo a creare arrangiamenti e composizioni originali per gli spettacoli di Moni Ovadia.Palladium LAmerica yiddish di Moni Ovadia
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