Pancalli: "Io così non vado avanti"

Roma - Il calcio italiano si ferma, stavolta a tempo indeterminato. Il derby di sangue tra Catania e Palermo, costato la vita all' ispettore di polizia Filippo Raciti, scuote il mondo del pallone: un vertice straordinario in notturna in Federcalcio convocato d' urgenza dal commissario Luca Pancalli, ha fatto decidere l' immediato blocco del prossimo turno in programma nel week end di tutte le serie.

Decisione senza precedenti Mai l'Italia aveva preso una decisione così drastica. L'unico precedente di una domenica senza campionato dodici anni fa, per la morte di Vincenzo Spagnuolo, il tifoso del Genoa ucciso con una coltellata prima di un Genoa-Milan: ma quello del 5 febbraio 1995 fu un blocco simbolico e di una giornata. Stavolta, si ferma anche la Nazionale e non si riprende - avverte la Federcalcio - finché non si inverte la rotta. A dar la misura della gravità della situazione, l'intervento preoccupato del Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, che ha voluto far sentire la sua voce dopo la tragedia di Catania. La morte del funzionario di polizia e l'incredibile pomeriggio da guerriglia urbana di Catania sono un colpo tremendo a tutto il calcio italiano, già prostrato da Calciopoli. Per questo, deve esser stata la convinzione della Federcalcio, l'unica soluzione possibile era lo stop immediato Il provvedimento del blocco è stato deciso all' istante in serata da Pancalli, dopo un consulto telefonico con il presidente del Coni, Gianni Petrucci, che aveva avallato qualsiasi decisione dei vertici federali, e i contatti con il ministro Giovanna Melandri, potrebbe non essere circoscritto ad una sola giornata.

Subito lo stop "Così io non vado più avanti - ha detto il commissario straordinario della Federcalcio - la prima decisione l' abbiamo presa all' istante appena saputa la tragica scomparsa dell' agente. Seguiranno gli approfondimenti del caso e il ministro Melandri mi ha detto che si aprirà un tavolo d' emergenza, lei che aveva già parlato con il ministro Amato e con Prodi". Si tratta di uno stop a tempo indeterminato: "Non si ripartirà fino a quando non verranno fermati i facinorosi. Si tratta di delinquenza e come tale va combattuta". E d' urgenza nella palazzina di via Allegri è stato convocato anche il vice commissario Gigi Riva. Pancalli ha infatti deciso anche di non far giocare le partite delle due Nazionali.

L'esempio degli Azzurri Un segnale particolarmente forte, come ha voluto sottolineare il commissario, che ha aggiunto che quella trascorsa è "una settimana che non ha nulla a che fare con lo sport". E anche Riva ha definito "inaccettabile" quanto accaduto a Catania.

"Il segnale più forte lo darà proprio la Nazionale campione del mondo - ha insistito Riva - perché gli azzurri si fermano e protestano contro la violenza. Questa certo è una pesante sconfitta per il calcio, ma era inaccettabile che una volta fermati i campionati si dessero i convocati e si giocassero le due partite delle Nazionali".

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