In panchina l’uomo qualunque È il trionfo degli anti-Mourinho

Svelato il mistero. L’Inghilterra è uscita dal Mondiale perché sulla panchina non c’era Fabio Capello, ma il suo “gemello incompetente”. È quanto si ricava dalle confessioni rigorosamente anonime rilasciate da alcuni nazionali inglesi al magazine domenicale News of the world che offre un’immagine impietosa del tecnico italiano. Umorale, superstizioso, addirittura incapace di tenere la situazione sotto controllo. Affermazioni pesantissime. Delle due l’una, se si rivelassero autentiche: o la Football Association ritorna sulla decisione di riconfermare il ct che si fa forte di un contratto in scadenza nel 2012, oppure Capello ha in mano l’arma per avviare un’epurazione in grande stile.
Occhio ai passi più importanti. «Ci siamo chiesti per quale motivo Capello avesse mandato il suo gemello che non sa nulla di calcio per allenare l’Inghilterra al Mondiale», afferma un calciatore. E un altro: «Al tempo delle qualificazioni abbiamo accettato le sue idee che ci hanno portato al successo. In Sudafrica è cambiato tutto. All’improvviso il ct ha dimenticato i vecchi principi e buttato dalla finestra quanto di buono fatto in precedenza. È stato in quei momenti che alcuni di noi si sono domandati, ma da chi siamo allenati?». E giù altri particolari. Del genere: «Durante le qualificazioni, eravamo impressionati dalla sua attenzione maniacale ai dettagli. Sapevamo tutto degli avversari, come giocavano, come si schieravano sul campo, come preferivano difendere e attaccare. Sui dvd analizzavamo ogni particolare e preparavamo le gare con grande cura».
Il copione sarebbe completamente cambiato in Sud Africa, secondo una gola profonda. «È venuta meno tutta questa intensità. Degli avversari non importava più niente al tecnico. Nei meeting guardavamo un dvd sull’ultima partita giocata e passavamo avanti, non contava come giocavano i nostri rivali, ma si parlava esclusivamente della nostra squadra bloccata su quel 4-4-2 che piaceva solo a lui». Gli fa eco un compagno di squadra: «Il tecnico ha perso il controllo anche da un punto di vista tattico».
C’è poi chi va sul personale: «Sembrava che Fabio fosse uscito un po’ di testa, sembrava invecchiato. E, mentre appariva sempre più arrabbiato e frustrato, il suo inglese peggiorava». Sotto accusa anche il protocollo che prevedeva servizi spartani, dieta ferrea, lunghi periodi d'isolamento nelle camere. Quello di sempre. Mah... Un altro cuor di leone afferma che Capello avrebbe deciso di affrontare la Germania con la stessa maglia rossa utilizzata nella vittoriosa partita con la Slovenia: «Per superstizione». Ma non tutti si nascondono dietro l’anonimato. L’ex capitano Terry ha chiesto pubblicamente al ct un confronto con la squadra dopo il pari con l’Algeria.

Quanto meno ci ha messo la faccia.
Caro Capello, in Inghilterra il calcio è organizzato meglio, vanta stadi moderni e ha sconfitto la violenza. Ma i giornali italiani sono più seri. E da noi i giocatori non pugnalano l’allenatore sotto coperta.

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica