Pandit (Citi) rischia il posto

Forse non gli è bastato autoridursi lo stipendio a un dollaro, azzerare il bonus milionario e rinunciare allo status symbol per eccellenza, il jet personale: Vikram Pandit, numero uno di Citigroup, rischia di essere il primo bocciato all’esame di riparazione degli stress test cui sono state sottoposte 19 banche Usa.
L’esito delle prove sotto sforzo sarà reso noto il prossimo 4 maggio, ma già ieri la Federal Reserve ha alzato il velo sulle procedure adottate per simulare il grado di tenuta degli istituti. Per esempio, la banca guidata da Ben Bernanke ha ipotizzato una flessione del Pil del 3,3% nel 2009, un calo che potrebbe peraltro corrispondere alla contrazione reale dell’economia Usa a fine anno. La Fed ha così verificato un drastico ridimensionamento delle riserve di «alcune delle 19 banche» esaminate, mentre «la maggior parte di esse» ha una disponibilità di capitale molto più elevata rispetto ai requisiti minimi per operare. L’invito è comunque quello di conservare questo surplus di capitale per i prossimi due anni. In base ai calcoli, le banche devono accantonare 900 miliardi in asset per poter ancora erogare prestiti in caso di peggioramento congiunturale.
La Fed mette d’altra parte in conto la necessità di misure a copertura delle perdite previste per il 2011 e rassicura sul fatto che nessuna banca sarà lasciata fallire. La Casa Bianca, nel complesso, è però fiduciosa: le prove, ha detto il capo di gabinetto Bianca Rahm Emanuel, alla televisione Bloomberg, riveleranno che alcuni istituti sono in condizioni «molto, molto buone».
Sette delle 19 banche «scrutinate», tra cui JP Morgan, Citigroup, Goldman Sachs e Morgan Stanley, dovrebbero intanto aver ricevuto ieri i risultati. La visita di una decina di giorni fa del segretario al Tesoro, Tim Geithner, al quartier generale di Citi non è tuttavia passata inosservata. Secondo il New York Post, Pandit potrebbe essere defenestrato per non aver ripulito tempestivamente i bilanci. Dopo quello del numero uno di GM, Rick Wagoner, il siluramento di Pandit sarebbe dunque il secondo imposto da Obama.


L’attesa per l’esito degli stress test non ha condizionato Wall Street (+1,50% il Dow Jones, +2,55% il Nasdaq), incoraggiata dai conti di American Express e Ford e incurante dei 1.600 posti tagliati nei negozi Apple. Bene anche l’Europa (+1,4% Milano).

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