"Per l'Ambrogino sono arrabbiato. Non dovevano darlo a loro": Yehia Elgaml, padre di Ramy, lo dice a un anno esatto dalla morte di suo figlio, a proposito del riconoscimento assegnato da Palazzo Marino al Nucleo operativo radiomobile dei carabinieri. Il 19enne ha perso la vita in scooter dopo l'inseguimento da parte dei militari all'angolo tra via Ripamonti e via Quaranta, al Corvetto.
Ieri sera il padre del ragazzo ha partecipato alla fiaccolata in sua memoria, partita da piazzale Ferrara, dove il 19enne abitava. "È passato un anno. Ramy è morto e non torna più", ha aggiunto. "Ramy era il migliore ragazzo di Milano, era una persona speciale. In quest'ultimo anno, per me ogni giorno, ogni ora, ogni secondo è stato velocissimo. È come se fossi andato a dormire ieri sera e mi fossi svegliato stamattina". Yehia Elgaml ha ricordato l'ultimo scambio di messaggi con il figlio. "Io gli avevo scritto torna presto e lui mi ha detto sì papà. Non è più tornato". Alla fiaccolata anche il presidente della comunità egiziana di Milano, Aly Harhash. Nelle prime file erano esposti cartelloni con le foto del giovane e uno striscione con il suo volto. Al corteo verso via Ripamonti c'era un centinaio di persone, tra cui il capogruppo regionale del Pd, Pierfrancesco Majorino. Il padre di Ramy aveva parlato anche al Tgr Rai: "Continua la fiducia nelle giustizia, ma non va bene così, non devono fare (ai carabinieri, ndr) il regalo degli Ambrogini".
Il 7 dicembre tra i riconoscimenti che verranno consegnati c'è quello ai carabinieri, proposto dal vice segretario della Lega, Silvia Sardone: "Un modo - aveva detto - per chiudere le polemiche contro i carabinieri per il caso Ramy". Sulla serata Elgaml ha aggiunto: "Facciamo una fiaccolata pacifica, tranquilla, anche gli amici non fanno casino. Ramy mi manca tanto".