Papà Sarko come Carla «Spero che mio figlio non si ricandidi mai più»

«Quando mi chiedono cosa ho provato alla nascita di Nicolas, rispondo che lui è stata la logica conclusione di un’ottima notte passata con mia moglie». Il Nicolas in questione è il presidente francese Sarkozy, nel ricordo in forma di memorie letterarie del padre. Pal Sarkozy de Nagy Bocsa, 82 anni, ha pubblicato un libro autobiografico, Tant de Vie, in cui si sofferma con una certa vanità sulla sua infanzia da piccolo aristocratico in Ungheria; l’educazione sessuale rurale; la fuga attraverso l’Europa post-bellica; la breve comparsa tra le file della Legione straniera; lo sbarco in Francia e la vita da homme à femmes, elegante dandy in versione francese; i suoi quattro matrimoni.
In pochi e brevi passaggi, anticipati dal settimanale Express, Pal Sarzkoy evoca anche la formazione di un futuro presidente della République. Rispondendo a ciascuna delle accuse mosse contro di lui dai detrattori del leader francese (un padre fedifrago che ha lasciato la famiglia quando i figli erano ancora piccoli, un falso passato nella Legione straniera...), Pal, l’ex pubblicitario reinventatosi pittore dopo la pensione, scrive: «Ho risparmiato ai miei figli un’educazione molto severa come quella che ho ricevuto (...) Al contrario di quanto riportato dalle leggende, non li ho mai abbandonati, fisicamente o finanziariamente, ma è vero che sono state le loro madri (parla anche di altri matrimoni, ndr) a essersi fatte carico della loro educazione». E, nonostante si soffermi in egual misura su ognuno dei suoi figli nel libro, non dimentica di raccontare il ruolo centrale che il nonno di Nicolas ebbe nella creazione di Monsieur le président: «(Benedict Mallah) ha saputo coltivare l’arte di essere nonno per i nostri tre figli. In particolare per Nicolas, al quale ha inculcato l’amore per la Francia. Nicolas era il più ardente dei tre ragazzi, e Benedict sapeva rabbonirlo e interessarsi a lui. (...) Nicolas adorava suo nonno quanto sua madre. E lo adora ancora».
Qualche dettaglio in più sulla formazione del futuro presidente emerge dalle interviste rilasciate in questi giorni dal padre, per l’uscita delle memorie. Ha raccontato per esempio un Nicolas a cavallo, pieno di «impeto» e pronto a dormire nelle stalle tanta era la sua passione per l’equitazione. «Potevi già intravedere il suo carattere determinato». Il futuro presidente, dice papà, ha smesso di andare a cavallo dopo l’incidente che paralizzò Christopher Reeve, Superman, nel 1995.
Pal riconosce soprattutto l’ereditarietà di alcuni tratti familiari (oltre a quelli fisici, considerata l’incredibile somiglianza tra il presidente oggi e il genitore da giovane). Come lui, Nicolas è «un seduttore che ama piacere alle donne», ha detto ai giornalisti già agitati dalle recenti voci (poi smentite) di infedeltà all’interno della coppia Bruni-Sarkozy. E proprio sull’aspetto più piccante delle memorie del padre, dandy compiaciuto, i mass media francesi si attardano con interesse. Il signor Sarkozy fa notizia per il candido racconto della sua iniziazione sessuale: a undici anni con la tata ungherese. E per l’altrettanto candida ammissione di innumerevoli tradimenti e della passione per le donne, che paragona all’alcolismo.
Oggi, Pal Sarkozy, fiero del suo passato ungherese e della nobiltà del suo casato, attaccato alle origini ma anche entusiasta che «il figlio di un immigrato» sia il presidente della Francia, scrive: «Non importa se il nome Sarkozy Nagy-Bocsai sia diventato, per la maggioranza dei francesi, Sarko. Meglio accorciare i nomi che i destini o le teste». Ma monsieur, che parla ancora francese con un accento ungherese, non si scompone per il traguardo dell’Eliseo: «I Sarkozy sono entrati nella storia d’Ungheria, non ancora in quella di Francia», ha detto.

Aggiungendo, in un’intervista al Parisien, che sarebbe meglio per Nicolas, reduce dell’insuccesso alle regionali, non ripresentarsi alle presidenziali: «Avrebbe una vita più tranquilla». D’accordo la nuora Carla, che pochi giorni fa ha fatto sapere d’essere contraria a un secondo mandato del marito.

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