Andrea Tornielli
da Roma
Il Sinodo è finito da due settimane, e in Vaticano cresce lattesa per le prime nomine di Papa Ratzinger. Qualcuno aveva parlato di «rivoluzione dOttobre», qualcun altro di «tsunami». Fino a oggi Benedetto XVI ha dimostrato di procedere con i piedi di piombo: se si esclude la designazione del suo successore alla guida dellex SantUffizio, lamericano Levada, il Papa ha fatto solo due piccole modifiche nella Curia romana. Il primo è il cambio dellorganizzatore dei viaggi papali, affidato a un laico e non più a un vescovo, il secondo è la nomina, annunciata ieri, del nuovo direttore generale della Radio Vaticana: è il gesuita Federico Lombardi, fino a ieri direttore dei programmi, che già sovrintende anche al Centro televisivo vaticano.
Altri cambiamenti sono attesi nei prossimi giorni, ma non dovrebbe trattarsi di nomine eclatanti. Si dà ormai per certa la nomina ad Assisi del segretario della Congregazione del culto divino, il vescovo Domenico Sorrentino e anche, nelle settimane successive, un cambio di altri segretari di Congregazione, come il polacco Novak attualmente numero due alla «fabbrica dei santi» o lungherese Ternyak, numero due al dicastero del clero. Anche il cerimoniere pontificio, larcivescovo Piero Marini, sarebbe in procinto di lasciare lincarico. Nellannunciare al segretario del governatorato, il vescovo Renato Boccardo, che non avrebbe più fatto lorganizzatore dei viaggi papali, il Papa aveva specificato che non riteneva opportuno che un vescovo si occupasse di questioni così tecniche. Per le stesse considerazioni, in piena fedeltà alla teologia conciliare sullepiscopato, Benedetto XVI potrebbe non volere più che a servirgli messa sia un vescovo qual è Marini.
E i capi dicastero che hanno già superato i 75 anni, vale a dire letà della pensione? Per il momento nulla sembra muoversi. Lincognita più grande riguarda il segretario di Stato Angelo Sodano, che compie 78 anni questo mese. Il Papa, che intende dedicarsi con grande attenzione alla nomina dei nuovi vescovi e ai problemi interni della Chiesa, lasciando ai suoi collaboratori la gestione dei rapporti con gli Stati, secondo molti osservatori potrebbe mantenere ancora Sodano nellincarico. Anche se cè chi ipotizza, invece, non un cambio ma un affiancamento con un nuovo pro-segretario di Stato che si occupi di fare il «moderatore» della Curia lasciando allattuale segretario il compito di gestire i rapporti internazionali.
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