Il Papa conforta i familiari della vittima della metro

Alla presenza di Veltroni Benedetto XVI si è intrattenuto con la mamma di Alessandra

Un incontro breve ma particolarmente intenso, in cui Benedetto XVI si è fatto ancora una volta partecipe del dolore di chi ha vissuto una grande tragedia. Alla fine dell’udienza generale, sotto il sole di piazza San Pietro, il Papa ha salutato e pronunciato parole di conforto e incoraggiamento ai familiari di Alessandra Lisi, la giovane di 30 anni di Pontecorvo (Frosinone) rimasta vittima martedì della scorsa settimana dello scontro fra convogli della metropolitana di Roma.
Alla presenza del sindaco Veltroni, che si è adoperato per rendere possibile l’incontro, Benedetto XVI si è intrattenuto sul sagrato della basilica con la mamma di Alessandra, Angelamaria, che ha coronato così il suo sogno di entrare in Vaticano e di vedere il Papa, con il papà Antonio, con il fratello Luca e con la moglie di quest’ultimo. La signora Angelamaria appariva visibilmente commossa mentre papa Ratzinger le stringeva la mano e si fermava con lei a ricordare la povera Alessandra.
Già nell’udienza di mercoledì scorso, all’indomani dell’incidente, Benedetto XVI ne aveva parlato ai fedeli di piazza San Pietro manifestando la sua «profonda sofferenza» e la sua vicinanza «a quanti sono stati colpiti dal tragico evento». «Ad essi - aveva detto il Papa - desidero esprimere sentimenti di conforto e di affetto assicurando uno speciale ricordo nella preghiera». Proprio quella vicinanza e quel sostegno che ieri ha potuto testimoniare di persona. Alla forza della propria fede, tra l’altro, la famiglia Lisi e in particolare la signora Angelamaria hanno fatto appello in questi giorni per affrontare la perdita di Alessandra.


«Sono una famiglia straordinaria ed era giusto fare in modo che avessero quest’opportunità - ha detto Veltroni all’uscita da piazza San Pietro -. Il Papa ha avuto per la mamma, per il papà parole molto belle, molto affettuose, molto calde: penso che saranno per loro un conforto importante».

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