Il Papa a Malta, timori di contestazioni

nostro inviato a Malta

Era l’anno 60 dell’era cristiana quando la nave che trasportava verso Roma il prigioniero Paolo di Tarso fece naufragio in quest’isola colonizzata dai fenici, al centro del Mediterraneo. E qui l’apostolo delle genti trascorse tutto l’inverno, accolto dagli abitanti locali. Questo pomeriggio, 1950 anni dopo, arriva a Malta per commemorare quell’evento, Benedetto XVI. Il primo viaggio internazionale del 2010 cade per Papa Ratzinger in un momento difficile, a motivo delle polemiche per gli abusi sui minori perpetrati da sacerdoti e religiosi. Anche se non è previsto ufficialmente, è possibile che durante le ore che trascorrerà qui, il Pontefice incontri alcune delle vittime degli abusi, mentre è di ieri la notizia che anche il promotore di Giustizia della Congregazione per la dottrina della fede, Charles Scicluna, incontrerà le vittime maltesi il prossimo giugno.
L’arcivescovo Paul Cremona ha detto ai microfoni di Radio Vaticana che la Chiesa maltese ha risposto con decisione alla crisi degli abusi sui minori da parte del clero. «Abbiamo mostrato la nostra angoscia in particolare nei riguardi delle vittime degli abusi. Da 11 anni abbiamo un team, al quale si può rivolgere chiunque abbia una segnalazione di un simile abuso e che si farà carico di aprire un’indagine in merito. Abbiamo anche scritto che noi vogliamo fare del nostro meglio per eliminare questi abusi dalla Chiesa e quindi abbiamo rivolto un appello a tutti i maltesi: chiunque sia a conoscenza di un abuso, venga da noi per aiutarci ad estirpare questo peccato, questo delitto».
Malta, indipendente dal Regno Unito nel 1964, conta oltre 410 mila abitanti, il 98% dei quali cattolici. Dal maggio 2004 è Stato membro dell’Ue e dal 2008 ha adottato l’euro. «Siamo molto lieti, siamo entusiasti di ricevere il Santo Padre qui, a Malta - ha detto il presidente George Abela - in questo tempo particolare per il Papa e anche per la nostra isola. È veramente una impronta sui nostri valori, basati sulla fede cattolica. È una grande occasione, una grande gioia». L’allerta è alta, anche in previsione di possibili contestazioni, dopo che alcuni manifesti della visita papale erano stati imbrattati. La polizia ha interrogato molti giovani che hanno scritto messaggi contro Ratzinger sui blog e su Facebook.
Ieri, vigilia della partenza, Benedetto XVI ha festeggiato con i membri della famiglia pontificia il suo 83° compleanno. Uno dei suoi membri, il secondo segretario, Alfred Xuereb, è maltese, e oggi sarà a fianco del Pontefice. Insieme ai tantissimi auguri di compleanno, a Ratzinger è arrivata nelle ultime ore anche il sostegno e la solidarietà del governo italiano. Il Consiglio dei ministri, con un comunicato, ha infatti «confermato la solidarietà del governo per l’inqualificabile campagna diffamatoria contro la Chiesa e il Papa».
E sempre dedicato al tema della lotta alla pedofilia è anche l’editoriale de «L’Osservatore Romano», a firma di Lucetta Scaraffia, nel quale si afferma che: «A differenza di quanto si legge su molti giornali che lo raffigurano come debole e attaccato da ogni parte, oppure come un anziano teologo che non sa comprendere il mondo di oggi, a differenza di chi ne chiede, con scritte sui muri o sui manifesti, delle impensabili dimissioni questa ricorrenza coincide con un momento di forza».

A Benedetto XVI «interessa solo fare bene il Papa, cioè la guida spirituale dei cattolici. Ed è questo che disturba tanto il mondo e i potenti padroni dell’informazione e della politica: il fatto che così evidentemente li consideri irrilevanti davanti all’esigenza di meditare e spiegare le parole di Gesù».

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