Al Papa o a Obama, le gioie arrivano dalla Sila

«Apriti, sesamo». E il gioiello ciondolo, un rosone ottocentesco, si divide in quattro per diventare un'importante collana stile Liberty. La magia è possibile grazie alle giunture, alle calamite e alla manualità dell'orafo. Con altri movimenti il collier si può indossare in cinque modi diversi. «Abracadabra» è un anello che si trasforma in bracciale: aprendo la chiusura il gioiello si scioglie in un bracciale in oro antico, incastonato di diamanti e rubini, zaffiri e smeraldi.Siamo a San Giovanni in Fiore, in provincia di Cosenza. Il laboratorio orafo gestito da Giovambattista Spadafora conserva strumenti e tecniche di tre secoli fa quando il trisavolo Francesco diede inizio all'attività. Ci sono le lampade a olio, il mantice, gli ossi di seppia. Qui, il metallo nobile «l'unico capace di dar corpo alle intuizioni artistiche avvicinadosi il più possibile all'assoluto» (la definizione è di Giovambattista) è battezzato con acqua e fuoco, qui i monili prendono forma adeguandosi ai gusti e al tempo che cambia. «Senza assecondare le mode - spiega Monica Spadafora, figlia del titolare che assieme alla sorella e ai due fratelli si occupa dei gioielli di famiglia - Il nostro è un classicismo elegante, a volte sobrio, altre volte più stravagante, ma fuori dal tempo». Sarà per questo che ogni gioiello racconta una storia. Storie che rimandano alle tradizioni religiose, come i crocefissi e le corone per le processioni, o a quelle care ai popoli della Sila come la lavorazione delle perle scaramazze tessute col filo d'oro, una per una, a mano e cucite sul gioiello. E poi c'è la «Jannacca», sontuosa collana di oro filigranato realizzata per le nozze: veniva donata dalla mamma dello sposo il giorno della promessa per poi essere indossata durante la cerimonia. Spadafora è fiero di essere stato ricevuto dal papa in più occasioni. Ha incontrato Giovanni Paolo II sei volte dal 1984 al 2000 e papa Benedetto XVI tre volte. Un anno fa Spadafora ha consegnato al papa una croce realizzata per lui e rappresentativa del nuovo ordine monastico di Gioacchino da Fiore, il religioso vissuto a San Giovanni in Fiore che Ratzinger, da studente di teologia, studiò appassionatamente. E sono sempre ispirati all'abate della Sila gli omaggi che Spadafora inviò a Obama e alla firt lady, nel 2008, al loro ingresso alla casa Bianca: per lui una tavola con inciso il simbolo dell'apocalisse, il Draco Magnus et Rufus, per la firts lady un pendente che raffigura il Liber Figurarum. Non solo. Dalla Loren a De Niro, da Nero a Benigni, sono molti gli attori che hanno indossato gioielli Spadafora.

Come gli attori di «Viva l'Italia» di Massimilano Bruno che sul set, sfoggiano modelli progettati da Mario Sposato: vecchi quadranti di orologi che gli orafi di san Giovanni in Fiore hanno trasformato in gioie prêt à porter.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica