Barcellona - Benedetto XVI è giunto alla Sagrada Familia, il celebre tempio incompiuto di Antoni Gaudì, in costruzione da 128 anni, per consacrarlo. Al suo arrivo è stato accolto da re Juan Carlos di Borbone e dalla regina Sofia. I reali assisteranno alla messa di consacrazione presieduta dal Papa. Il celebre capolavoro dell’architetto catalano, tuttora incompiuto, è in costruzione da 128 anni. Benedetto XVI lo dichiara "Basilica minore" aperta al culto. La cerimonia è stata aperta da un messaggio di benvenuto al papa del cardinale arcivescovo di Barcellona Luis Martinez Sistach e da una presentazione dell’opera da parte dell’architetto capo Jordi Bonet. A
"L’amore generoso e indissolubile di un uomo e una donna è il quadro efficace e il fondamento della vita umana nella sua gestazione, nella sua nascita, nella sua crescita e nel suo termine naturale", ha detto il Papa, con un forte richiamo, durante l’omelia della messa per la consacrazione, invocando "l’attenzione, la protezione e l’aiuto alla famiglia".
La Chiesa invoca "adeguate misure economiche e sociali" affinchè "la donna possa trovare la sua piena realizzazione in casa e nel lavoro", "l’uomo e la donna che si uniscono in matrimonio e formano una famiglia siano decisamente sostenuti dallo Stato", "si difenda come sacra e inviolabile la vita dei figli dal momento del loro concepimento", e affinchè "la natalità sia stimata, valorizzata e sostenuta sul piano giuridico, sociale e legislativo". "Solo laddove esistono l’amore e la fedeltà, nasce e perdura la vera libertà".
Partendo dalla premessa che il tempio progettato da Antonio Gaudì è dedicata alla Sacra Famiglia di Nazaret, "scuola di amore, preghiera e lavoro", il Papa ha sottolineato che oggi "le condizioni di vita sono profondamente cambiate e con esse si è progredito enormemente in ambiti tecnici, sociali e culturali", ma "non possiamo accontentarci di questi progressi". "Con essi - ha spiegato - devono essere sempre presenti i progressi morali, come l’attenzione, la protezione e l’aiuto alla famiglia, poichè l’amore generoso e indissolubile di un uomo e una donna è il quadro efficace e il fondamento della vita umana nella sua gestazione, nella sua nascita, nella sua crescita e nel suo termine naturale". Per il Pontefice, "solo laddove esistono l’amore e la fedeltà, nasce e perdura la vera libertà".
Nel suo forte appello, lanciata proprio nella Spagna dove le politiche su coppie e adozioni gay, divorzio-express e aborto hanno suscitato la fiera opposizione delle gerarchie cattoliche, Ratzinger ha detto che "la Chiesa invoca adeguate misure economiche e sociali affinchè la donna possa trovare la sua piena realizzazione in casa e nel lavoro, affinchè l’uomo e la donna che si uniscono in matrimonio e formano una famiglia siano decisamente sostenuti dallo Stato, affinchè si difenda come sacra e inviolabile la vita dei figli dal momento del loro concepimento", affinchè - ha aggiunto - "la natalità sia stimata, valorizzata e sostenuta sul piano giuridico, sociale e legislativo". "Per questo - ha ulteriormente insistito il Pontefice -, la Chiesa si oppone a qualsiasi forma di negazione della vita umana e sostiene ciò che promuove l’ordine naturale nell’ambito dell’istituzione familiare".
Bacio collettivo di gay e lesbiche Circa 200 gay e lesbiche si sono scambiati un "bacio di protesta" mentre papa Benedetto XVI usciva dall’Arcivescovado di Barcellona. Il "bacio collettivo" è avvenuto sulla piazza della cattedrale, a poca distanza dall’auto di Benedetto XVI, diretto verso la Sagrada Familia.
Dal gruppo sono partiti anche fischi e grida di contestazione rivolti al Pontefice per protestare contro le posizioni del Vaticano sull’omosessualità. Il gesto era stato annunciato dalle associazioni gay-lesbiche.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.