Il papa tuona sulla strage di Lampedusa: "È una vergogna"

Al termine della commemorazione dell'enciclica Pacem in terris, Papa Francesco si indigna per quanto accaduto e invita tutti a unire le forze per prevenire simili tragedie

Il Papa in visita a Lampedusa nel luglio scorso
Il Papa in visita a Lampedusa nel luglio scorso

"Parlando di pace, parlando della inumana crisi economica mondiale, sintomo grave della mancanza di rispetto per l’uomo, non posso non ricordare con grande dolore le numerose vittime dell’ennesimo tragico naufragio avvenuto oggi a largo di Lampedusa", queste le accorate parole di Papa Bergoglio pronunciate davanti ai partecipanti del convegno per la celebrazione del cinquantesimo dell'enciclica di Giovanni XXIII Pacem in terris. Il Papa ricorda che i principi di giustizia e solidarietà propugnati con forza cinquant'anni prima nel celebre documento dovrebbero essere sostenuti oggi più che mai dai governi e dalle autorità; lo spettacolo attuale offre invece una triste dimostrazione delle gravi conseguenze provocate dalla mancanza di rispetto per l'uomo e per i suoi diritti.
"Mi viene la parola vergogna: è una vergogna!", questa la dura condanna di Jorge Maria Bergoglio, visibilmente scosso dalla notizia della drammatica strage degli immigrati sbarcati a Lampedusa.

Esorta a unire le forze per evitare che si ripetano simili tragedie: "Solo una decisa collaborazione di tutti può aiutare a prevenirle". Conclude il suo intervento invitando tutti a "pregare insieme Dio per chi ha perso la vita: uomini, donne, bambini; per i loro familiari; per tutti i profughi".

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