Pappano dirige il Brahms «maturo» delle sinfonie

In attesa della festa per i primi cento anni dell’Orchestra di Santa Cecilia, Pappano, che ha più volte dichiarato di non essere interessato a presentare le integrali «sinfoniche» dei grandi autori, questa volta fa un’eccezione. E la ragione sembra da ricercare nel fatto che, dopo aver eseguito in coppia con Pollini i due Concerti per pianoforte e orchestra di Brahms, aggiungendovi ora anche le quattro Sinfonie, ha bell’e pronto un bel programmone per le prossime tournée dell'orchestra, già annunciate per il 2009.
Nelle precedenti tournée ha fatto ascoltare soprattutto il sinfonismo «italiano», Respighi per intenderci; ora si propone di presentarsi con un repertorio della grande tradizione sinfonica, che è notoriamente quella tedesca dell’Otto-Novecento. Insomma questo inizio d’anno sta diventando una sorta di prova generale per le future uscite internazionali dell’orchestra dell’Accademia. La settimana scorsa, la Prima e la Seconda, ora la Terza (quella, con il celebre Poco Allegretto che accompagnava il film Le piace Brahms? con Ingrid Bergman e Anthony Perkins) e la Quarta, ambedue scritte da un musicista maturo, che aveva cinquant’anni.
Attese parecchio prima di dedicarsi alla sinfonia, Johannes Brahms; poi una volta vinta la paura di misurarsi con un genere sul quale Beethoven sembrava aver messo la parola fine, in fondo fece assai in fretta a comporre l’intero corpus.


Restano memorabili le parole profetiche di Robert Schumann che al già noto pianista-compositore di Amburgo, appena ventenne, aveva annunciato, nel 1853, un futuro «sinfonico», con il memorabile articolo, intitolato Vie nuove che terminava: «Se egli (Brahms) abbasserà la sua bacchetta magica là dove le potenze delle masse corali e orchestrali gli prestano le loro forze, noi potremo attenderci di scoprire, nei segreti del mondo degli spiriti, paesaggi ancora più meravigliosi».
Auditorium oggi alle 18, lunedì (ore 21), martedì (ore 19.30). Info: 06.8082058.

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