A bordo dell’Eurostar Parigi-Londra
«Abbiamo impiegato esattamente due ore e tre minuti dalla Gare du Nord di Parigi a St. Pancras di Londra. Abbiamo stabilito il record assoluto di rapidità in un viaggio via terra tra la capitale francese e quella britannica, dice all’altoparlante il capotreno dell’Eurostar appena giunto a destinazione. È il viaggio inaugurale della nuova linea ferroviaria, che completa la cosiddetta High Speed 1, ossia il tratto di 109 chilometri ad alta velocità tra l’Eurotunnel sotto la Manica e la stazione di Londra. L’opera, costata oltre 8 miliardi di euro, è impressionante perché - diversamente dalla vecchia linea ferroviaria, che arrivava alla Waterloo Station - il nuovo percorso per St. Pancras passa sotto il Tamigi e sotto gran parte della metropoli londinese.
Siamo partiti - con un treno carico di personalità franco-britanniche, di giornalisti e di rappresentanti della compagnia ferroviaria Eurostar - alle 10.44 dalla Gare du Nord. Alle 12.04 abbiamo imboccato il tunnel di 51 chilometri sotto la Manica e alle 12.47 il convoglio si è fermato a St. Pancras sotto un gigantesco orologio che segnava un’ora di meno, visto che qui il fuso è (per definizione) quello di Greenwich. In due ore e 3 minuti abbiamo percorso i 492 chilometri che separano il centro di Parigi da quello di Londra. La velocità di crociera sul territorio francese e su quello britannico è ormai identica: 300 chilometri orari.
Guillaume Pepy, presidente della società anglofrancese Eurostar, tocca il cielo con un dito. «Ormai - ci dice - l’alta velocità è una straordinaria realtà in Gran Bretagna come in Francia. Londra e Parigi entrano nel ristretto club delle grandi città situate a un paio d’ore di distanza pur essendo separate da centinaia di chilometri. L’Europa sta cambiando anche grazie a questo». Mentre Pepy pronuncia davanti a me queste parole, non posso che pensare al triste spettacolo della Val di Susa, dove i lavori per realizzare anche in Italia opere di questo genere sono ostaggio delle proteste di chi inalbera a proprio uso e consumo la bandiera ambientalista. «L’alta velocità ferroviaria - sostiene dal canto suo Pepy - è una scommessa vincente anche sul piano dell’ecologia. La prova sta proprio nell’Eurostar Parigi-Londra, che riduce in modo formidabile le emissioni di anidride carbonica rispetto all’aereo e anche rispetto agli altri treni». Uno studio indipendente afferma che l’impatto ambientale di un viaggio Londra-Parigi sull’Eurostar è di appena il 10 per cento (in termini di emissioni di Co2) nei confronti di un volo passeggeri tra le stesse due città. Ma non basta. Eurostar ha varato il programma «viaggio-verde» che tende a ridurre ancor di più ogni forma di inquinamento.
Eurostar è il primo cliente della società Eurotunnel, che ha in concessione la galleria sotto la Manica (inaugurata nel 1994) e che utilizza i propri treni-navetta per trasportare auto e camion tra la Gran Bretagna e il continente.
Quello di ieri è stato un viaggio inaugurale e sperimentale. I normali convogli Eurostar (ciascuno dei quali ha 762 posti ed è lungo 350 metri) utilizzeranno la nuova linea High Speed 1 a partire dal prossimo 14 novembre, quando la durata del tragitto tra le due capitali si ridurrà di 20 minuti rispetto a oggi e sarà di 2 ore e 15 minuti (biglietti a partire da 230 euro). Il percorso Londra-Lilla sarà di un’ora e 20 minuti. Quello Londra-Bruxelles di un’ora e 51 minuti. «Presto diventerà normale andare da Parigi a Londra e viceversa anche solo per una colazione, per uno spettacolo o per trascorrere una mezza giornata un po’ particolare», ci dice Pepy.
All’arrivo a St Pancras il «convoglio del record» viene accolto da un’orchestrina che più inglese non si può. La stazione ferroviaria di St. Pancras è ancora in piena trasformazione, ma già si vede il risultato di un eccezionale lavoro di restauro: gli archi in stile gotico di quella stazione vittoriana sono stati ripristinati com’erano un tempo, con gli stessi materiali e secondo i suggerimenti di una speciale equipe di studiosi. St.
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