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Parigi, scontro sul rientro della Reiss L'accusa dei socialisti: "Uno scambio"

Autorizzata la liberazione di Ali Vakili Rad, l’assassino dell’ex primo ministro dello Scià dell’Iran. Gli 007: "La Reiss lavorava per noi"

Parigi, scontro sul rientro della Reiss 
L'accusa dei socialisti: "Uno scambio"

Parigi - Il tribunale dell’applicazione delle pene (TAP) di Parigi ha autorizzato la liberazione condizionale di Ali Vakili Rad, l’assassino dell’ex primo ministro dello Scià dell’Iran, Shapour Bakhtiar, condannato nel 1994 all’ergastolo. Ma è polemica. I socialisti e i giornali accusano il governo di averlo liberato solo per scambio: Clotilde Reiss ha lasciato oggi l’Iran e ha fatto ritorno in Francia. Sia la Francia sia l’Iran hanno negato ogni "scambio di prigionieri", anche se la partenza della giovane lettrice universitaria, arrestata nell’estate dell’anno scorso e trattenuta a Teheran per oltre dieci mesi, è stata consentita solo qualche giorno dopo che un ingegnere iraniano, Majid Kakavand, aveva potuto far ritorno in patria da Parigi, dove era in carcere dal marzo 2009.

La liberazione di Rad Il legale di Rad, Sorin Margulis, ha sottolineato che il suo assistito, quanto prima, dovrebbe uscire di prigione ed essere espulso verso l’Iran. Ieri, il ministro degli Interni francese, Brice Hortefeux, ha firmato il decreto di espulsione per il cittadino iraniano Ali Vakili Rad, aprendo così la strada alla sua liberazione dopo aver scontato i primi 18 anni della sua condanna (nei quali non poteva beneficiare di alcuno sconto di pena). Il decreto è arrivato il giorno dopo il rientro in Francia della ricercatrice Clotilde Reiss, rilasciata dalle autorità iraniane dopo dieci mesi di detenzione.

Il rientro della Cleiss La francese, 24enne, era stata arrestata durante le manifestazioni di protesta seguite alla contestata rielezione del presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad; accusata di aver fomentato disordini e di spionaggio, era stata condannata a dieci anni di carcere, pena poi commutata a una sanzione pecuniaria di 300mila dollari. Parigi e Teheran negano, ma la coincidenza sembra evidente: la liberazione di Reiss è avvenuta appena qualche giorno dopo il rilascio da parte della giustizia francese, di Majid Kakavand, ingegnere iraniano di cui gli Stati uniti avevano chiesto alla Francia l’estradizione e che invece è potuto rientrare in Iran. Sempre ieri, il capo della diplomazia francese, Bernard Kouchner, ha assicurato che "non vi è alcun rapporto tra le questioni iraniane trattate dalla giustizia francese e la liberazione del nostro ostaggio".

Anche Teheran oggi afferma che la liberazione di Reiss "non ha nulla a che vedere" con quella dell’ingegnere iraniano Kakavand.

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