La richiesta che D'Alema esca allo scoperto è stata avanzata in un’intervista al Gr di Radio 24. Di fronte al parallelismo tra Donadoni e Veltroni, per i quali si chiede l’allontanamento, Parisi ha risposto: "Nel calcio il problema non si pone, perchè la sconfitta è evidente. In politica invece una sconfitta può essere trasformata in una vittoria o in una vittoria insufficiente, anche se è una sconfitta plateale". E tali sono, secondo Parisi, sia "la separazione consensuale con Bertinotti, che è stata sconfessata dagli elettori", sia "le elezioni di Roma, dove il gruppo dirigente nazionale, Veltroni, Bettini e Rutelli, è stato bocciato sonoramente dalla propria città". Senza dimenticare il 12% preso in Sicilia alle provinciali, risultato "inadeguato in modo assoluto, e in special modo per chi afferma di avere una vocazione maggioritaria»".
L’intervistatore ha chiesto a Parisi di indicare un nome alternativo a Veltroni per la segreteria: "In Italia - ha risposto - ci sono 60 milioni di persone, e fino a poco tempo fa circa la metà faceva riferimento al nostro campo; possibile che non ne troviamo due o tre che alzino la mano e dicano la loro idea del paese? Le candidature nascono dentro il confronto politico. Il vero punto è riconoscere che ci sono linee alternative".
Alle insistenze dell’intervistatore, Parisi ha risposto: "Sento D’Alema avanzare una proposta diversa da Veltroni, vorrei essere sicuro che lo faccia esplicitamente". Questo significa tornare alla vecchia Unione? "Io ritengo - ha spiegato Parisi - che si debba riprendere il cammino interrotto: non ripropongo un’alleanza indefinita di tutti contro uno, bensì un’alleanza intorno a un programma nostro. Così disse il Pd, si disse che avrebbe fatto un programma e aperto il confronto. Invece prima è stato chiuso il confronto e poi a fatica è stato deciso un programma, che oggi nessuno ricorda piu".
Follini "scarica" Di Pietro "Noi con Di Pietro non c’entriamo nulla, penso e spero che questa sia la posizione di tanti altri e comunque è la cronaca di tutti i giorni che mette agli atti degli episodi di interpretazioni, di iniziative che ci allontanano dal sentimento che Di Pietro incarna a suo modo con coerenza". Lo afferma Marco Follini, presidente della Giunta per le Elezioni di palazzo Madama nel corso di un’intervista a Sky tg24. "Il Caimano - prosegue - è un’immagine giornalistica, tra questa immagine e la prudente evocazione di colui che abbiamo chiamato il principale avversario politico c’è una ragionevole via di mezzo".
Monaco replica: "No, con Idv battaglia comune" Ma l'uscita di Follini (portavoce del Pd) non piace a Franco Monaco, deputato ulivista dello stesso Pd, che replica a breve giro: "Follini ci informa della distanza tra i sentimenti suoi e quelli di Di Pietro. Personalmente non mi appassiona indagare sui sentimenti. Mi interessano eccome invece gli impegni, gli atti e i comportamenti. E penso che interessino anche agli elettori del Pd con i quali ci siamo impegnati a contrastare energicamente gli strappi alla legalità costituzionale e a farlo con l’Idv". Che aggiunge: "Non si era stretta un’alleanza con l’impegno già disatteso a fare un solo gruppo parlamentare? Vogliamo tradire gli impegni solennemente assunti per affidarci alla volubilità dei sentimenti? Ne discutano, ma nè il Pd nè l’Idv - conclude Monaco - possono permettersi di abbandonare a cuor leggero un fronte comune a fronte di strappi di questa portata".
Mussi attacca il Pd e le correnti "personalizzate" "Non si può fingere di fare un partito per farne dieci...Auguri!". È l’impietoso giudizio dell’ex ministro Fabio Mussi sulla situazione interna al Pd. L’esponente di Sinistra Democratica osserva: "Al congresso di Firenze mi ero permesso di dire che il Pdn non avendo identità era destinato a diventare un grumo di correnti". E, in effetti, attacca, «ora è un insieme di correnti che non si riescono neanche più a contare: su cosa di basano Red, White, Black...
cosa hanno di diverso da dire? Ci sono i prodiani di stretta osservanza e non, i fioroniani, i lettiani...non si può fingere di fare un partito per farne dieci...". Più nello specifico sull’iniziativa di D’Alema, Mussi osserva "Red? Mi sarei accontentato di Rose, ma vedo molto White...".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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