
"Oggi diamo una risposta ai milioni di famiglie che convivono con un gatto". Lo assicura Michela Vittoria Brambilla, presidente dell’intergruppo parlamentare per i diritti degli animali e la tutela dell’ambiente, che questa mattina ha tenuto un convegno alla Camera dei deputati sulla peritonite infettiva felina (Fip), una malattia mortale nel 96% dei casi sintomatici.
"C'è una speranza: il remdesivir, usato per la cura del Covid negli umani, è assolutamente efficace anche per guarire i nostri gatti", spiega Brambilla che si sta battendo affinché l’Aifa, l’agenzia italiana del farmaco, di autorizzi anche nelle farmacie la distribuzione di questo medicinale che, attualmente destinato solo all’uso umano attraverso il canale ospedaliero. Solo in questo modo il farmaco, tramite prescrizione medica, potrà essere acquistato e somministrato agli animali. "In base ad un regolamento europeo del 2024 il remdesivir sarà disponibile per gli animali nell’agosto del 2026. Insieme con l’onorevole Brambilla abbiamo lavorato per individuare una soluzione. Il nostro impegno è duplice: cercare di anticipare questa scadenza e comunque, nel frattempo, chiedere di cambiare il canale distributivo, in modo da rendere immediatamente fruibile il farmaco", ha detto Marcello Gemmato, sottosegretario al ministero della Salute con delega al benessere animale. Che, poi, ha precisato: "Più complesso il discorso per la seconda alternativa terapeutica, il Gs-441524 derivato dal remdesivir, la cui registrazione dovrebbe essere chiesta dall’azienda produttrice cinese, con tempi inevitabilmente lunghi”. E, a margine dell'evento, il sottosegretario ha sentenziato: “Immaginiamo che la proattività dell’Aifa nel cambiare il canale distributivo del remdesivir offra una possibilità chiara, netta e certa di poter dare una terapia per i nostri piccoli gatti che potrebbero essere affetti da questa patologia”. Sull’efficacia del remdesivir contro il coronavirus mutato del gatto, causa della malattia, non ci sono dubbi. “Esistono ben pochi farmaci, per l’uomo o veterinari, che hanno questo livello di efficacia, intorno al 93 per cento”, dice Giunio Bruto Cherubini, consigliere della Federazione nazionale ordini veterinari (Fnovi), che poi aggiunge: “Come rappresentante della Fnovi posso dire che finalmente abbiamo una cura miracolosa per i gatti. Il farmaco è già presente nel mercato italiano sin dai tempi del Covid però, per legge, noi veterinari italiani non possiamo prescriverlo. Ci sentiamo molto vicini ai proprietari dei gatti e quindi chiediamo che il remdesivir e il Gs-441524 siano a disposizione anche dei gatti". Maruska Strappatelli, comandante del nucleo Carabinieri Aifa, puntualizza: “Ogni intervento regolatorio che metta fine al mercato illegale sarebbe il benvenuto. Ci consentirebbe di spostare l’interesse della detenzione di un farmaco al momento illegale al tema della corretta dispensazione di un farmaco divenuto legale”. Brambilla ha, poi, concluso l'evento con una seria ammonizione: "Credo che la vicenda del remdesivir possa e debba indurci a riconsiderare in generale il tema dell’accessibilità del farmaco veterinario. I prezzi sono troppo alti.
Da tempo le associazioni e lo stesso intergruppo chiedono che, a parità di principio attivo, sia autorizzato l’utilizzo di farmaci per uso umano sugli animali e che, come accade per gli esseri umani, siano incentivate produzione e commercializzazione di farmaci genere".
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