I partiti della maggioranza e quelli delle opposizioni hanno raggiunto l'intesa sull'elezione dei dieci membri laici per il Consiglio superiore della magistratura, anche se nel pomeriggio i mugugni del Movimento 5 Stelle hanno provocato un cambio in corso d'opera. L'intesa è stata trovata in seguito a diverse trattative, necessarie per superare lo stallo e arrivare all'accordo. La fumata bianca è arrivata per l'elezione di nove membri laici sui dieci: il meloniano Felice Giuffrè non ha superato il quorum e quindi servirà una nuova votazione, martedì prossimo, per la copertura del decimo posto.
Il veto del M5S
Su uno dei nomi presentati da Fratelli d'Italia si erano riscontrati forti dubbi da parte del M5S. È saltato il nome di Giuseppe Valentino di FdI, che ha deciso di fare un passo indietro e dunque di ritirare la propria candidatura: "Per quanto vergognosa, inconcepibile e bugiarda nessuna palata di fango potrà mai scalfire la mia credibilità, la mia onorabilità e la mia onestà". Le polemiche riguardano la notizia su una presunta indagine che lo vedrebbe coinvolto. Al suo posto si virerà su Felice Giuffrè.
Il "no" dei 5 Stelle ha provocato l'ira di Lucio Malan, capogruppo di Fratelli d'Italia al Senato: "È certamente increscioso il modo e il tempo in cui è stata fatta uscire la notizia che ritengo falsa e ingiuriosa su Giuseppe Valentino, che da galantuomo quale è ha ritirato la sua candidatura".
Sulla stessa linea Tommaso Foti, capogruppo di FdI alla Camera: "La sua nota onorabilità non può essere intaccata da una macchina del fango a orologeria che solo un finto fronte 'progressista' può attuare. Vergognoso il fango che gli è stato gettato addosso, nessuno osi mettere in discussione la sua professionalità". Gli ha fatto eco il deputato Alfredo Antoniozzi, che ha denunciato il "vergognoso metodo goebbelsiano" utilizzato dal Movimento.
Il M5S si conferma un partito totalmente inaffidabile.
— Raffaella Paita (@raffaellapaita) January 17, 2023
Evidentemente la parola dei grillini è carta straccia come la loro lealtà istituzionale. pic.twitter.com/6TgePcgS0W
Confermato il "no" dei grillini a Ernesto Carbone del Terzo Polo. Il rischio è che oggi si eleggano 9 laici su 10: a quel punto si dovrebbe convocare una nuova seduta comune del Parlamento per procedere al completamento dei componenti. Sconcertata Raffaella Paita di Azione-Italia Viva: "Il M5S si conferma un partito totalmente inaffidabile. Evidentemente la parola dei grillini è carta straccia come la loro lealtà istituzionale".
I candidati al Csm
Per Fratelli d'Italia vi sono Isabella Bertolini (avvocato), Daniela Bianchini (avvocato) e Rosanna Natoli (avvocato). Per la Lega figurano Claudia Eccher (avvocato) e Fabio Pinelli (avvocato). In quota Forza Italia è stato indicato il nome di Enrico Aimi (avvocato).
Per ognuno dei partiti di opposizione è previsto un solo componente: Roberto Romboli (professore) per il Partito democratico; Michele Papa (professore) per il Movimento 5 Stelle; Ernesto Carbone (avvocato) per il Terzo Polo formato da Azione e Italia Viva. Fuori dall'accordo è rimasto il gruppo di Verdi e Sinistra italiana: i rossoverdi avevano proposto la figura della giurista Tamar Pitch, filosofa e sociologa del diritto. "Non sosterremo un accordo che non ci ha visti coinvolti e che include nomi che in nessun modo ci rappresentano", ha fatto sapere il deputato Marco Grimaldi.
La partita sui membri laici
Sul sito della Camera dei deputati risultano essere ben 287 le candidature, pervenute fino alle ore 10, ai fini dell'elezione dei dieci componenti del Consiglio superiore della magistratura. L'unico nome arrivato nella giornata di oggi è quello dell'avvocato Rosanna Natoli, la cui candidatura non è stata personale ma tramite parlamentari.
Nei giorni scorsi la situazione si era impantanata sulle quote rosa. Alla fine Fratelli d'Italia ha sciolto il nodo, proponendo tre donne sui quattro nomi totali che sono stati presentati da FdI (nello specifico si tratta di Isabella Bertolini, Daniela Bianchini e Rosanna Natoli). Una linea che ha intrapreso anche la Lega di Matteo Salvini, mettendo in campo l'avvocato Claudia Eccher insieme a Fabio Pinelli.
Il quadro è del tutto differente per quanto riguarda le opposizioni: i partiti al di fuori della maggioranza, coinvolti nell'intesa raggiunta, hanno puntato solamente su candidature di uomini.
Per diverso tempo le trattative si erano arenate proprio sul fronte delle candidature femminili da presentare. La legge prevede infatti il rispetto dell'equilibrio di genere. Una soluzione andava individuata in vista dell'elezione in questione e in conclusione l'accordo è stato trovato.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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