"In un’Italia che vede oggi oltre 2mila centenari in più rispetto all’anno scorso la sfida non è solo far vivere più a lungo, ma farlo con dignità e cura continua". A ricordarlo è il senatore di Fratelli d'Italia Antonio Guidi che ha presentato alcuni emendamenti sulle dimissioni protette e sulle cure palliative che definisce "un tassello essenziale per garantire che l’invecchiamento o la malattia diventino sinonimi di comunità e supporto".
L'obiettivo di questi emendamenti è promuovere la medicina di prossimità, la continuità assistenziale, in virtù del diritto a una cura dignitosa dopo la fase acuta e nelle condizioni di fragilità. Il primo, nato a seguito di un confronto con Associazione Confindustria Home and Digital Care e sulla base dell'esperienza di successo di alcune Regioni, introduce un regime stabile di dimissioni protette e cure domiciliari post-acuzie.
Fino ad oggi, al termine di un ricovero, molti pazienti fragili erano costretti a una gestione frammentata: dimissioni in assenza di un progetto di assistenza domiciliare, elevato rischio di reingressi ospedalieri, carenza di continuità terapeutica. Con l’emendamento sulle dimissioni protette, il paziente potrà uscire dall’ospedale con un piano di cura domiciliare garantito. Le cure domiciliari sostituiranno o integreranno il ricovero, evitando accessi impropri al Pronto Soccorso e riducendo i rischi clinici derivanti da interruzioni della cura. Il meccanismo prevede l’impiego dei fondi già stanziati – 350 milioni annui dal 2027 per i DRG post-acuzie – pertanto non comporta nuovi oneri aggiuntivi.
Il secondo, elaborato con Aism e con il sostegno della SIN, estende e rafforza l’accesso alle cure palliative, in particolare per pazienti con malattie neurologiche gravi. Questo emendamento estende il diritto sancito dalla legge nazionale 38/2010 alle condizioni non oncologiche. Oggi, mentre i pazienti oncologici beneficiano di percorsi consolidati, le persone affette da malattie croniche e degenerative restano spesso escluse da un’assistenza palliativa strutturata, nonostante le evidenze scientifiche ne dimostrino l’efficacia nel migliorare la qualità di vita di pazienti e caregiver. In coerenza con le raccomandazioni dell’OMS e i documenti congiunti SIN–SICP, la proposta specifica che una quota del finanziamento aggiuntivo destinato alle reti di cure palliative sia prioritariamente indirizzata a queste patologie, così da favorire una presa in carico tempestiva, multidisciplinare e omogenea su tutto il territorio nazionale. L’intervento non comporta nuovi oneri. Si limita a specificare la destinazione prioritaria delle risorse già previste nel Fondo Sanitario Nazionale per l’attuazione della Legge 38/2010.
Gli emendamenti "marcano un cambio di paradigma: dal ricovero episodico alla cura integrata,
dall’ospedale alla casa. È una proposta – conclude Guidi – che vuole essere concreta, sostenibile e rispettosa della dignità delle persone, per costruire quel sistema di medicina di prossimità che il Paese reclama da tempo".