
"La mobilità non è un lusso, è un diritto". A dirlo è la deputata Maria Chiara Gadda, vicepresidente del gruppo Iv, nel corso della conferenza stampa 'Tempo perso? No, rimborsato!' durante la quale è stata presentata una proposta di legge "che introduce i rimborsi automatici e più equi per chi subisce cancellazioni o ritardi".
"I ritardi ferroviari non sono solo un fastidio: ogni giorno costano carissimo a milioni di cittadini, che perdono colloqui di lavoro, visite mediche o intere giornate di viaggio", aggiunge Gadda che spiega come l'idea sia partita sulla base delle analisi condotte da Altroconsumo. "La copertura finanziaria è di 20 milioni di euro: una cifra sostenibile", osserva la parlamentare renziana che si aspetta che la pdl sia sottoscritta anche da altri gruppi parlamentari. "Le tante persone con disabilità pagano in modo due volte più pesante degli altri i disagi provocati dai ritardi ferroviari", ha sottolineato Gadda che volge lo sguardo verso i caregiver e i familiari che accompagnano i disabili "per fare una visita medica o partecipare alla vita del Paese". Secondo la deputata di Italia Viva "i ritardi finiscono per complicare spostamenti già complicati, fino a renderli impossibili. E questo - aggiunge - significa privare queste persone delle opportunità di cittadinanza attiva di cui godono gli altri cittadini". Gadda, poi, conclude: "Le vicissitudini delle persone con disabilità devono essere per il Parlamento un ulteriore incentivo a risolvere il problema dei ritardi ferroviari, condividendo la nostra proposta di legge. La politica deve offrire soluzioni ma anche dimostrare empatia rispetto ai problemi vissuti dai cittadini nella loro quotidianità".
Entrando nel merito della proposta di legge, Gadda e gli altri firmatari chiedono che l’indennizzo minimo per ritardi sia pari al 30% del costo del biglietto e che tale indennizzo per tutti i tipi di treno scatti dopo 30 minuti di ritardo, dopo 15 minuti per i treni di Alta Velocità, mentre l'indennizzo salirebbe al 50% del costo del biglietto in caso di ritardo superiore ai 30 minuti per i treni di Alta Velocità e di 60 minuti per tutti gli altri treni.
In caso di ritardo pari o superiore a 120 minuti, infine, verrebbe rimborso l'intero costo del biglietto. Gli indennizzi verrebbero erogati subito in modo automatico, senza bisogno che i passeggeri ne faccia richiesta. Questi ultimi potranno, infine, scegliere tra rimborsi/indennizzi in denaro e/o in bonus.