Riduzione orario di lavoro, opposizioni all'attacco contro il centrodestra

Le opposizioni sbraitano contro un emendamento soppressivo di FdI sulla riduzione dell'orario di lavoro, ma il Pd su rdc e salario minimo era contrario

Riduzione orario di lavoro, opposizioni all'attacco contro il centrodestra
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“È il giorno della marmotta della destra, fanno sempre la stessa mossa, quando vanno in difficoltà nel merito fanno il soppressivo”. Il deputato Arturo Scotto, capogruppo Pd in commissione Lavoro, nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta oggi pomeriggio alla Camera, attacca la maggioranza per un emendamento presentato da Fratelli d’Italia che "dopo una discussione durata settimane” punta ad affossare la proposta di Pd, M5S e Avs sulla riduzione dell'orario di lavoro a parità di salario.

Una scelta “scandalosa” che, secondo Scotto,“tradisce le aspettative, non delle opposizioni, ma di migliaia e migliaia di lavoratori che chiedono la settimana corta, che chiedono tempi di lavoro più umani, che chiedono di poter lavorare in condizioni migliori". Il deputato dem ricorda che aziende come Lamborghini, Luxottica e Intesa Sanpaolo stanno già sperimentando la settimana corta e, pertanto, ritiene “incredibile” che ancora non vi sua una “per contrattare la riduzione dell'orario di lavoro”. Scotto annuncia battaglia: “Non ci fermeranno - dice - faremo un'opposizione durissima". La proposta dell’opposizione prevede, infatti, di incentivare “la sperimentazione di quelle soluzioni che contestualmente consentano incrementi della produttività e riduzione dell’orario di lavoro, a parità di retribuzione”.

A prendere la parola è stata anche Valentina Barzotti, capogruppo del M5s in commissione Lavoro della Camera, che ha chiesto il ritiro dell’emendamento soppressivo, stigmatizzando così “un atteggiamento non democratico” e auspicando una diversa dialettica “nel rispetto della democrazia parlamentare”. Sulla stessa lunghezza d’onda si posizionano le parole di Francesco Mari, capogruppo di Avs alla Camera, che ha detto: "La destra rifiuta drasticamente il confronto sulla nostra proposta, come è stato anche per quella sul salario minimo”.

Peccato, però, che l’opposizione oggi chieda al centrodestra di dialogare su proposte che la sinistra non ha mai presentato quando era al governo. Ma non solo. Inizialmente persino la Cgil di Maurizio Landini si scagliava contro il salario minimo, mentre il Pd era contrarissimo al reddito di cittadinanza proposto dal Movimento Cinque Stelle tanto da votare contro in Aula.

Esponenti di spicco come l’ex ministro Cesare Damiano ritenevano che i 9 euro lordi previsti dalla legge sul salario minimo prospettata dai pentastellati fossero troppi e che minassero la contrattazione collettiva. Ora, invece, si sorprendono se il centrodestra si oppone a una proposta di legge che ha il sapore della decrescita infelice…

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