da Milano
Une-mail che infiamma la Borsa. Un messaggio «lanciato» lo scorso novembre dalla banca daffari Lehman Brothers che elettrizza Piazza Affari. Voci di accordi tra la nuova Parmalat e le banche. Fuochi dartificio in Borsa, poi linattesa smentita. Storia di pochi mesi fa, con risvolto inedito. La Procura di Milano, infatti, ha aperto uninchiesta per aggiotaggio sui titoli di Collecchio.
Il procedimento - ancora a carico di ignoti, e su cui la Procura lavora dallinizio dellanno - è stato affidato ai pm Eugenio Fusco e Laura Pedio, che hanno disposto la perquisizione degli uffici della holding. I militari del nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza di Milano hanno sequestrato documenti e materiale informatico nella sede di Lehman, con lobiettivo immediato di ricostruire il percorso di quelle-mail. In primo luogo, il back-up dei computer per risalire allautore del messaggio elettronico. Poi, la verifica delleventuale manipolazione del titolo Parmalat, per individuare i beneficiari delloperazione. E se al momento non esistono elementi per considerare la società responsabile dellalterazione del mercato, tuttavia lipotesi investigativa è che qualche analista si sia giovato della diffusione di una notizia infondata.
Quella che, l8 novembre scorso, agita la Borsa. Una vicenda che, in effetti, non passa sotto traccia. Con una nota inviata ai propri clienti, Lehman Brothers dà per «prossimo» un accordo tra il gruppo di Collecchio e Banca Intesa su alcune cause pendenti. Si parla di risarcimenti per lazienda emiliana. Piazza Affari registra la comunicazione. Il titolo Parmalat chiude con un rialzo dell1,31%, rimbalzando nel corso della giornata fino a picchi del 4,5 per cento. Nel pomeriggio, però, la Consob interviene, Lehman rettifica, e la banca smentisce. Nessun accordo stragiudiziale tra le parti, nessuna iniezione di denaro nelle casse di Collecchio. Ma le «montagne russe», a quel punto, sono storia. E la «gaffe» di Lehman insospettisce le fiamme gialle, che - attraverso uninformativa - segnalano il presunto aggiotaggio alla Procura milanese.
Lehman Brothers, così, salta il fosso delle vicende giudiziarie che investono Parmalat. Perché era stata proprio la banca daffari, nel dicembre di quattro anni fa, a presentare alla Procura di Parma una denuncia per calunnia a carico dellallora patron Calisto Tanzi, dellex direttore finanziario Fausto Tonna e dellavvocato Gianpaolo Zini, autori di due esposti alla Consob nei quali si chiedeva che venissero svolte indagini proprio su Lehman. «Successivamente al fallimento dellemissione di un prestito obbligazionario - scrivono i magistrati emiliani nella richiesta di rinvio a giudizio - con denuncia alla Consob, Tanzi, Tonna e Zini incolpavano di aggiotaggio in danno di Parmalat funzionari della società Lehman Brothers, pur sapendoli innocenti». Non più così scontato.
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