Cronache

LE PAROLE AI TIFOSI NON SONO TUTTO

Ho un’allergia tutta particolare per le frasi fatte. Specie quando hanno il solo scopo di vedere l’effetto che fanno su chi le ascolta. E chissà perché da genoano sono sempre costretto a subirne in quantità industriale. Da sempre. Da quando sentivo dire che Gigi Simoni era un allenatore scarso perché non si alzava mai dalla panchina. Poi da quella panchina mi sono sentito dare lezioni di tifo da chi «aveva ancora la pelle gialloblù» e ripeteva che «la Nord è il male del Genoa». Unica, parziale giustificazione: quella frase serviva per difendere la squadra, cioè il Genoa. Poi di proclami, di giocatori che rifiutavano la Juve per vestire il rossoblù, di nubi che correvano di qua e di là, di luminari della scienza calcistica che vivevano solo di Genoa e che per questo venivano adorati dai tifosi, ne sono passati tanti. Il Genoa, tra mille sofferenze, è rimasto il Genoa e ne ha saputo fare a meno.
Io quest’anno ho sentito dire tante di quelle volte che i giocatori sentiranno chi è il loro allenatore. Che negli spogliatoi voleranno i thermos. Dopo ogni volta che lo sentivo mi sono sempre chiesto: non potevano sentirlo prima di scendere in campo il loro allenatore? O, al limite, i thermos di tè nell’intervallo, quando ancora si poteva cambiare qualcosa, non andavano bene per volare? Credo che questi giocatori, primi tra tutti quegli ottimi giocatori che da grandissimi professionisti sono andati in panchina e in tribuna senza fiatare, non meritassero quello di cui, implicitamente, sono stati più volte accusati: di non metterci gli attributi. Credo che non meritassero di giocare intere partite venendo additati al pubblico come incapaci, a suon di pugni sulla panchina, per ogni passaggio sbagliato. La butto lì: al di là delle speranze di chiudere un po’ prima la pratica promozione, non è che il presidente Preziosi abbia capito che qualcosa non andava? Oltre che, naturalmente, che certi patrimoni (giocatori) della società non potevano essere dilapidati in un campionato del genere? Sarà dietrologia, ma il messaggio diffuso ieri da Cosmi, mi suona un po’ come l’ultimo atto d’accusa nei confronti di giocatori traditori. Forse sbaglio. O forse non si poteva dire?
Certo, le frasi scelte da Serse Cosmi sono state sempre molto belle, toccanti, ad effetto. Piacciono al pubblico genoano, forse ancor più a quella parte che preferisce sentirsi definire popolo. Sono concetti che da molte settimane sento ripetere anche da molti colleghi, che però poi scrivono magari il contrario. Non è facile dire quello che la gente non vuole sentire, ma può aiutare. Può aiutare il Genoa.

Che, chiunque sia il prossimo allenatore, resta il Genoa.

Commenti