Parole in vendita a Londra

Vendesi parole a 25 sterline l’una (40 euro). All’Istituto di arte contemporanea di Londra un artista, Tino Seghal, vende parole e i suoi collaboratori accompagnano i visitatori negli spazi vuoti del museo. Chi paga il biglietto per l’esibizione, viene scortato da un attore-bimbo al centro di uno spazio museale dove non c’è nulla. C’è il bambino che domanda «Cos’è il progresso?», ascolta la risposta e consegna il visitatore ad un adolescente che lo conduce da un uomo di mezza età che a sua volta lo scorta fino ad un vecchio signore: conclusione di una vita, di una conversazione e di una mostra. Questa è la seconda opera di una trilogia che l’artista presenta all’Ica. Sono circa 60 gli interpreti, alcuni filosofi di professione, altri attori.

Nella libreria dell’Istituto sono anche in vendita le cento parole di un testo segreto scelto dall’artista. Il libraio te ne sussurra una all’orecchio ed è tua. Quando tutte le parole saranno esaurite, l’artista inviterà gli acquirenti a riunirsi e a dire ognuno la propria parola per ricostruire il testo.

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