La parrocchia offre alle coppie in crisi la consulenza gratis con l’avvocato rotale

Consulenze con l’avvocato rotale per verificare se ci sono elementi sufficienti affinché il matrimonio possa essere giudicato nullo. A offrire il nuovo servizio è la parrocchia di San Pancrazio di Isola Farnese, il borgo medievale sulla Cassia. A partire da quest’anno, al termine di ogni messa, don Quirino, il sacerdote che da 27 anni è titolare della parrocchia, comunica ai fedeli questa nuova opportunità. «Si tratta di una consulenza che vogliamo dare a persone che sono in difficoltà con il matrimonio - spiega don Quirino - oppure a separati e divorziati che si vogliono mettere in regola con la Chiesa». Una volta al mese, dunque, don Quirino mette a disposizione un locale della parrocchia a un avvocato rotale per gli incontri con i fedeli in difficoltà. «Ci tengo a precisare, a scanso di equivoci - continua don Quirino - che la prima consulenza fornita da questo avvocato è assolutamente gratuita. Dopo questo primo incontro, se l’avvocato ritiene che ci siano fondati elementi affinché la Sacra Rota possa dichiarare la nullità del matrimonio, i diretti interessati possono recarsi presso il tribunale ecclesiastico, impostare il caso e scegliersi un avvocato, anche con un patrocinio gratuito se indigenti. In realtà da sempre - spiega don Quirino - suggeriamo ai fedeli in crisi di verificare la possibilità di rivolgersi a un avvocato rotale. La novità è che da quest’anno abbiamo messo a disposizione un locale della parrocchia per questi incontri e che lo abbiamo annunciato in chiesa». Un servizio, quello offerto dalla parrocchia di San Pancrazio, in linea con il costante aumento di casi trattati dalla Sacra Rota negli ultimi anni. «Sono molte - continua don Quirino - le persone che hanno deciso di avvalersi di questa consulenza. Questo accade perché sono in aumento le coppie che si separano.

Ci sono persone che divorziano senza curarsi dell’aspetto religioso, ma ci sono altri che poi sentono il bisogno di mettersi in regola con la chiesa, anche per poter accedere ai sacramenti che altrimenti, ai divorziati “civili” non possono essere somministrati. In questi anni credo di aver celebrato 53 matrimoni di persone alle quali la precedente unione era stata dichiarata nulla dalla Sacra Rota».

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