Il parroco accusato resta in carcere, ma un assassino è rimasto fuori

Caro Giornale, attraverso il quotidiano Avvenire, la diocesi di Albenga e Imperia ha contestato la Procura di Savona per la vicenda dell’arresto di don Luciano Massaferro, il parroco di Alassio arrestato settimane fa perché accusato di violenze nei confronti di una 11enne. Intanto il Sacerdote resta in carcere. Non mi intendo di Giustizia, e neppure frequento per mia somma fortuna Tribunali della Repubblica, avvocati ne conosco, ma non per via della loro professione, quindi potrei anche dire una fesseria. Non riesco a capire perché talvolta gli stupratori, quelli veri e beccati sul fatto, vengono messi in libertà in attesa di giudizio, non riesco neppure a capire perché per esempio Fabrizio Corona, condannato, anziché essere affiancato da due baffuti gendarmi appena la sentenza è stata pronunciata, da quel Tribunale è uscito libero con la sua Belen, e questo prete debba languire in prigione. Oltretutto, con la penuria di preti in giro, qualcuno dovrà fare gli straordinari per dir Messa in sua vece...
Sempre a proposito di giustizia in Italia, vorrei soffermarmi sul caso dell'assassino di Antonella Multari, Luca Delfino, che ha riottenuto i privilegi (sconto di pena di 90 giorni all'anno) conseguenti alla buona condotta che gli erano stati revocati in seguito a tre zuffe consumate nel carcere di Sanremo dove sta scontando una pena di 16 anni e 8 mesi definitiva (già, a parer mio, molto lieve) per omicidio volontario. Si fa presto a fare il calcolo, oggi ne sono capaci anche gli alunni di terza elementare, che pare essere il livello di conoscenza e di maturità di questo killer (forse anche «serial»...): 16virgola66 (0,66 sono gli 8 mesi convertiti in decimali di anno) anni moltiplicato per 90 giorni fa 1499,4 giorni di sconto pena, che diviso per i 365 giorni che compongono un anno, fa 4virgola1 anni. Insomma, un bel terzo di pena. Questo sconto, unito ad altri che la Legge già prevede, e a nuovi che qualcuno si inventerà per liberare spazio nelle italiche carceri, aumenterà, ammenocchè il «vivace» protagonista non aggredisca la figlia del Direttore dell'istituto di pena...

Il normale cittadino, pur con tutta la sua buona volontà e tanta, tanta fantasia, non ce la fa proprio a comprendere perché si debbano concedere simili rilevanti sconti di pena a chi non si è fatto scrupolo di eliminare una vita.
Cordiali saluti
Camogli

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