Lo ribadisce continuamente il ministro Scajola: lItalia ha bisogno di energia svincolata dal petrolio. E Genova può tornare ad essere al centro del progetti di sviluppo. Le imprese orientate al mercato concordano: «A Genova cè proprio tutto quello che cercavamo. A partire dalle competenze giuste nel settore dellimpiantistica, del trading e della commercializzazione dei prodotti. E poi, cè anche lottima collaborazione con lUniversità...». È un atto di fede - «ma ragionato», precisa - quello che lamministratore delegato di Egl Italia, lingegner Raffaele Tognacca, rivolge alla città scelta come sede legale e operativa. Una sede, in un moderno edificio a due passi dalla Fiumara, in cui lavora attualmente una sessantina di persone, in coabitazione con muratori, elettricisti e imbianchini che stanno sistemando gli ultimi arredi. «Siamo qui da pochi mesi - spiega Tognacca -. Ma a Genova ci siamo insediati cinque anni fa, con lobiettivo di operare sul mercato libero dellenergia elettrica e del gas naturale, e con lambizione di attestarci come primo importatore di energia elettrica».
Obiettivi raggiunti in fretta.
«Direi meglio: obiettivi raggiunti nei tempi previsti dal nostro piano industriale, e sulla base delle strategie che derivano dal nostro far parte di un grande gruppo internazionale, Egl appunto, che ha sede centrale in Svizzera, a Zurigo, e nove sedi operative in Europa».
Genova è fra queste. Una scommessa.
«La scelta della città della Lanterna corrispondeva a una logica che è stata confermata dai fatti. La liberalizzazione del mercato italiano dellenergia ha rappresentato la condizione iniziale per linvestimento. E fin dallinizio ci siamo posizionati fra i primi operatori nazionali, fino a diventare il primo importatore di energia elettrica».
LUniversità ha dato una spinta.
«Con lateneo si è già inaugurato un dialogo proficuo, caratterizzato da reciproca collaborazione e sinergie che aprono la strada a ulteriori sviluppi».
Avete un dialogo aperto con Amga.
«Certo, su determinati segmenti di vendita. A dimostrazione che nel mercato libero cè posto per tutti».
Le cifre vi danno ragione.
«Abbiamo raggiunto una quota pari al 10 per cento del mercato libero italiano, commercializzando nel corso del 2004 oltre 14 miliardi di KWh di energia elettrica con ricavi pari a 1030 milioni».
Non abbastanza per accontentarsi...
«Lobiettivo per il 2005 è quello di raggiungere i 16 miliardi di KWh commercializzati. Ma ora lobiettivo strategico è quello di consolidare le posizioni, sia sul fronte del trading, sia della produzione. All'inizio ci siamo dedicati ai clienti industriali di grandi dimensioni, ora puntiamo alla diversificazione della clientela dedicandoci anche a quella di minori dimensioni. Lo sviluppo della struttura ce lo consente».
Dunque ci saranno nuove assunzioni?
«Abbiamo bisogno di espanderci, e quindi di impiegare nuove risorse umane, figure professionali di alta qualificazione. Soprattutto a Genova».
Lespansione prosegue anche nel resto del Paese.
«Sono due le linee guida principali: oltre al consolidamento della posizione sul mercato italiano come azienda leader nel commercio dellenergia elettrica, che prevede anche il completamente su tutto il territorio nazionale della rete di agenzie, è già in fase di realizzazione il progetto di un parco produttivo di oltre 2mila MW di potenza, tramite la realizzazione di quattro nuove centrali a ciclo combinato. Abbiamo iniziato la costruzione a Sparanise, Caserta, e a Ferrara: verranno terminate nel 2007. Seguiranno quelle di Salerno e Rizziconi, Reggio Calabria, appena definite alcune questioni burocratiche...».
E limpegno per lo sfruttamento di risorse rinnovabili?
«Alla capacità diretta, si aggiungono le produzioni da fonti rinnovabili acquisite attraverso contratti di prelievo a lungo termine: a tuttoggi, oltre 100 MW di energia eolica».
A proposito: trattate energia pulita?
«Il rispetto ambientale è un valore di gruppo.
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