Il nome è un po' una provocazione. E' stato scelto quello di "Piccolo fratello" con l'auspicio di ottenere la stessa popolarità che in tv ha riscontrato il reality show "Il grande fratello". La Fondazione del Gruppo Mediolanum si propone di costruire nei Paesi in via di sviluppo case di accoglienza per i bambini che a causa di malattie e malnutrizione finiscono per trascorrere la loro esistenza in strada.
La prima meta è il Kenia, dove si va a sostenere l'opera iniziata dal Padre comboniano Renato Kizito Sesana. A proposito, lo scorso 28 maggio, la Fondazione figurava tra gli sponsor ufficiali del concerto "Quattro stagioni per l'Africa" che ha ottenuto un grande successo in termini di partecipazione. La manifestazione, che andrà in onda su Mediolanum Channel il prossimo 6 luglio alle 22.45, si è tenuta al "Teatro dal Verme" di Milano con la partecipazione diversi cantautori italiani (Lucio Dalla, Mimmo Locasciulli, Gianna Nannini, Gino Paoli, Ornella Vanoni e Roberto Vecchioni). Il ricavato di questa serata musicale, una delle iniziative promosse dal giornalista Arnoldo Mosca Mondadori per aiutare Padre Kizito, contribuirà a costruire, a Kibera, una casa che ospiterà cinquanta bambini, ma anche lo stabile in cui sarà allestito il primo Centro di Formazione per educatori, che sarà gestito grazie all'associazione "Educatori Senza Frontiere" curata da don Antonio Mazzi e da Giuseppe Vico, docente di pedagogia presso l'Università Cattolica di Milano. Questo però rappresenta solo il primo di una lunga serie di interventi umanitari, come spiega Edoardo Lombardi, presidente della Fondazione e vicepresidente e amministratore delegato di Banca Mediolanum. "Si tratta di un progetto etico-sociale di grande respiro - commenta Lombardi - l'idea è di importare questa esperienza iniziale in tutti i Paesi d'Africa e non in cui la fame spinge la gioventù a stare sulla strada. Il problema, del resto, è allarmante, visto che si calcola che nel 2010 si conteranno circa 10 milioni di bambini di strada in tutto il continente africano, di cui ben 2 milioni in Kenia". Tuttavia, questo sforzo non basta. "Come Banca Mediolanum, con la rete dei suoi promotori, offre consulenza globale per far conoscere al cliente i prodotti bancari e finanziari che più rispondono alle sue esigenze - prosegue il presidente della Fondazione Mediolanum - così la Fondazione intende offrire alle popolazioni locali, che vivono in prima persona realtà così tragiche, gli strumenti per educare i giovani a modificare le loro abitudini di vita". Di qui, infatti, la volontà di creare una struttura per formare in loco esperti in pedagogia dell'emergenza.
A favore di questo ambizioso progetto la Fondazione Mediolanum ha già stanziato 50mila euro.
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