Roma

Parte dal Tasso la stagione delle scuole «okkupate»

Blitz degli studenti, il preside chiama la polizia Ma i ragazzi sono spaccati. Agli oltranzisti si oppongono i moderati: «Metodi antidemocratici»

Stefania Scarpa

È iniziata ieri senza preavviso la stagione delle «okkupazioni» scolastiche. Ed è partita non da un istituto qualsiasi, ma da uno dei licei più prestigiosi della città: il classico Tasso, a due passi da via Veneto. E la motivazione della prima occupazione 2006 è quanto mai singolare: i tagli alla Finanziaria e la mancata abrogazione della legge Moratti. Un’assemblea studentesca autoconvocata ha preceduto l’occupazione, scoccata ieri mattina attorno alle 12 con un vero «blitz» di numerosi studenti che ha indotto il preside Achille Acciavatti a chiamare la polizia. Ne è nata una lunga trattativa tra i ragazzi e le forze dell’ordine, che dapprima sono entrate nell’istituto e poi hanno proseguito la trattativa all’esterno con alcuni rappresentanti degli studenti. L’occupazione è proseguita con modalità anomale, con il personale scolastico e lo stesso preside Acciavatti all’interno dell’istituto. E con parecchie spaccature tra gli occupanti: all’interno della scuola c’erano circa un centinaio di ragazzi quasi tutti appartenenti ai movimenti di estrema sinistra: «Quarto potere», «Comincia adesso» e «Terza metà». All’esterno dell’istituto invece altri studenti hanno dato vita a un’assemblea spontanea esponendo lo striscione «Non ora, non da soli, no all’occupazione antidemocratica». «Siamo d’accordo sui motivi della protesta, ma non sulle modalità con cui è stata attuata questa mattina - spiega Ilaria studentessa della III D - in quanto per organizzare un’occupazione ci vuole il consenso della maggioranza delle persone e soprattutto bisogna manifestarlo prima. Invece questa mattina pochi nostri compagni hanno occupato e dopo ci hanno chiesto se eravamo favorevoli». «È vero - afferma Giovanni uno degli organizzatori dell’occupazione - siamo spaccati ma quelle persone che ora ci contestano comunque non avrebbero dato il consenso all’occupazione. Noi andiamo avanti per la nostra strada e continuiamo ad occupare ad oltranza l’istituto. Lo abbiamo detto al preside che ha manifestato la sua contrarietà».
Ieri pomeriggio un’assemblea alla quale hanno partecipato circa trecento studenti in rappresentanza delle due anime della protesta ha deciso che l’occupazione del Tasso vada avanti fino a stamattina, per poi lasciare spazio all’autogestione. La decisione è stata presa anche per l’arrivo di due funzionari del ministero della Pubblica Istruzione, inviati dal ministro Giuseppe Fioroni per capire quali sono le richieste degli studenti. «È la prima volta che il ministero manda suoi dirigenti - afferma Giulio, studente al quinto anno ed uno degli organizzatori della protesta - e loro sembravano disposti ad ascoltarci. Hanno detto che il ministro, prima di cambiare le norme della Moratti, vuole raccogliere le varie richieste degli studenti. Siamo soddisfatti di questa attenzione, per questo è probabile che domani daremo vita all'autogestione. Intanto, proprio domani (oggi, ndr), avremo un’assemblea cui parteciperanno nostri compagni del Mamiani e del Righi. Decideremo - conclude il giovane - le iniziative di protesta da prendere in comune contro questa Finanziaria che continua a tagliare e non abroga la riforma Moratti».
E l’onda lunga della protesta nelle prossime ore dovrebbe toccare altre scuole.

In queste ore un altro storico liceo di Roma, il Mamiani, è in assemblea straordinaria per decidere sull’occupazione o su altre forme di protesta, mentre nei licei Newton, Albertelli e Augusto, solo per citarne alcuni, è in corso da alcuni giorni un dibattito tra gli studenti sull’opportunità di adottare forme di autogestione.

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