«Partigiani e caduti di Salò nello stesso Sacrario»

«Partigiani e caduti di Salò nello stesso Sacrario»

(...) in passato ma c’è stato un rifiuto - ricorda l’assessore ai Servizi civici Stefano Pillitteri -, ora speriamo che sia maturata una sensibilità più forte. I tempi sono maturi: ci sono ferite ancora aperte e bisogna chiuderle». Il sindaco Letizia Moratti - che ha anticipato che il prossimo 2 novembre renderà omaggio ai caduti sul lavoro - crede che sia «importante chiudere un capitolo drammatico e doloroso, che certamente ha lasciato ferite profonde e divisioni. La Spagna è riuscita a farlo creando un luogo in cui i caduti della Guerra civile sono sepolti insieme, mi auguro che Milano riesca a fare altrettanto. Lo proporremo alle associazioni partigiane come a quelle dei caduti che combattevano dall’altra parte».
È arrivato invece senza il voto degli assessori di Alleanza Nazionale, che si sono astenuti, il via libera alla tumulazione di Giovanni Pesce, l’ex partigiano scomparso lo scorso 27 luglio all’età di 89 anni, nel Famedio del cimitero Monumentale. «Ci sono persone della Resistenza che hanno avuto ruoli diversi - puntualizza il vicesindaco di An Riccardo De Corato -, Leo Valiani ad esempio nel ’99 ebbe gli onori dei funerali a Palazzo Marino e la tumulazione al Famedio». Ma secondo An «il segnale che si dà per il capo partigiano Pesce è eccessivo, non è stato certamente un uomo di rinconciliazione». Pieno accordo, invece, «sulla proposta di creare un luogo comune per i caduti della Resistenza e di Salò, bisogna trovare il modo per superare certe divisioni». Anche l’assessore di An Carla De Albertis spiega di non aver votato la delibera perché «non si passa dal “baratto” di nicchie cimiteriali per fare la riconciliazione. Serve un’opera seria di revisione della storia».
Come capodelegazione di Forza Italia, l’assessore Giovanni Terzi sottolinea che con il dibattito in giunta, e la proposta di un unico luogo per i caduti di Salò e della Resistenza, An ha dimostrato che «c’è la volontà di superare le divisioni, pensiamo che ci siano le condizioni per portare avanti il processo di riconciliazione». Un cammino che si preannuncia a ostacoli.
Ma la proposta del Sacrario solleva subito un coro di polemiche. «Ci lasci esterrefatti - afferma il consigliere regionale del Prc Luciano Muhlbauer. Il revisionismo di An è riuscito a gettare un ombra sull’omaggio a Pesce». Più duro il segretario regionale del Prc Alfio Nicotra: «È una provocazione inaccettabile». Un «fermo no» è la risposta del presidente nazionale dell’Anpi Tino Casali: «È fuori luogo l’idea di raccogliere insieme le spoglie di chi ha combattuto per la libertà e la democrazia, con chi lo ha fatto per il fascismo e il nazismo. A nome dell’Anpi mi sembra sbagliato mettere tutti allo stesso piano».

Critico anche l’Ulivo: «Condivido la contrarietà dell’Anpi - ha detto Pierfrancesco Majorino - penso sia un modo sbagliato per ricordare. Servono iniziative per rafforzare la memoria storica e dare alle nuove generazioni l’occasione di saper riconoscere chi combatteva per la libertà e chi per negarla».

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