Partita a forte rischio, si decide solo oggi

Partita a forte rischio, si decide solo oggi

In tutto questo polverone ci mancava quello che vede Genoa- Milan su misura per Silvio Berlusconi: se i rossoneri possono essere presenti, è in sostanza il messaggio, è perché Berlusconi è il primo tifoso rossonero e non può scontentare la sua tifoseria. Quello è Antonio Bruno, capogruppo di Rifondazione Comunista al Comune di Genova che attacca la scelta del Comitato analisi delle manifestazioni sportive di concedere la possibilità ai supporter del Milan di seguire la squadra a Marassi: «È evidente la scelta politica del Ministero degli Interni a favore delle tifoserie omogenee dal punto di vista politico - commenta in un comunicato Bruno, che prosegue -. Mi sembrerebbe importante che qualche tifoso milanista esprimesse dolore per la morte di “Spagna”».
E al di fuori del significato politico della scelta del Cams espressa dal capogruppo Prc a Tursi, ieri pomeriggio il presidente del Genoa Enrico Preziosi è tornato a chiedere al Ministero dell’Interno il divieto per la trasferta ai rossoneri: «Sono fortemente preoccupato e, per le responsabilità che mi competono, non è ammissibile nasconderlo nella mia veste di presidente del Genoa». Il patron del Grifone continua ad essere convinto che per evitare qualsiasi tipo di disordine per il servizio pubblico sia necessario il divieto di scendere a Genova per la tifoseria ospite: «A due giorni dalla gara la preoccupazione che avevo già esternato nei giorni scorsi - afferma Preziosi - si è rafforzata ancora a causa dei segnali negativi che si continuano a registrare. Anche le informazioni ricevute nelle sedi ufficiali da parte delle forze dell’ordine non concorrono in queste ore a mutare il mio giudizio critico». E le sensazioni di Preziosi trovano un riscontro nel sindacato di Polizia Coisp che ha chiesto ancora una volta al Prefetto di vietare che Genoa- Milan venga disputata: «Speriamo che con la trasferta dei tifosi del Milan a Genova le forze dell’ordine non debbano pagare scelte politiche sbagliate» afferma il segretario provinciale del Coisp Matteo Bianchi. Secondo Bianchi questa trasferta «potrebbe essere occasione di pericolosi scontri» e chiede una maggiore tutela per gli agenti di polizia attaccando le scelte del Ministero e rivolgendo un appello a Prefettura e Questura «perché prendano in seria considerazione l’ipotesi di non far disputare l’incontro».
Ieri i cittadini di Marassi, preoccupati dalla notizia di possibili scontri hanno letteralmente tempestato di telefonate il centralino della polizia municipale. Da stasera intanto è previsto un pattugliamento nella zona adiacente lo stadio di Marassi. Eventuali vetture che si troveranno in zona verranno poi rimosse. Intanto un nuovo incontro, quello decisivo, ci sarà oggi e verranno prese in considerazione tutte le ipotesi anche quella di differire la partita ad altro giorno (ma appare la più complicata e, forse inutile). Intanto, i gruppi organizzati del Genoa non tornano sulle loro posizioni e confermano per domani, a partire dalle 13, il corteo che partirà da piazza Brignole e raggiungerà il «Ferraris» con l’intento di rendere il più disagevole possibile l’accesso dei tifosi milanisti al settore loro riservato. La Questura, invece, va avanti con al preparazione del servizio d’ordine cercando di blindare il più possibile l’area di possibile contatto tra milanisti (che arriveranno solo in qualche centinaio) e genoani. L’Amiu ha iniziato ieri sera la rimozione, su richiesta della Questura, di 800 cassonetti. Le zone interessate riguardano una vasta area compresa tra la stazione di Brignole e lo stadio, la zona della Foce, la Fiera e altre vie nei pressi dell’impianto (via Moresco, Canevari, Firpo, del Castoro, Romagnosi, ponte Serra, piazza del Canto, via Monnet).

La possibilità di una limitazione sembra ormai un miraggio anche se Preziosi avverte: «Noi tutti, la città di Genova, lo sport nazionale e il calcio italiano non meritano di rischiare la cronaca di un’altra pagina nera».

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