Partiti in ritardo sul referendum anti clandestini

Partiti in ritardo sul referendum anti clandestini

(...) di assistenza che agli italiani, soprattutto lo fa senza curarsi della differenza tra stranieri regolari e clandestini. Il referendum abrogativo si potrà però tenere solo se verranno raggiunte le 50mila firme dei propnenti. E perché si voti nella primavera 2008, quelle firme devono arrivare entro fine settembre. Però i lettori che chiamano in redazione o che scrivono, ripetono lo stesso concetto: è impossibile trovare i banchetti per firmare, manca la comunicazione. In altre parole, il popolo delle firme ci sarebbe, ma i partiti non si danno da fare per cercarlo.
La Lega assicura che ogni giorno c’è un banchetto in un posto diverso del centro di Genova. Ma questo contribuisce a creare indecisione in chi vorrebbe firmare e non sa dove farlo. Così arriva ancora una volta da un lettore, Luigi Fassone di Camogli, l’invito agli altri. «Io che avevo avuto difficoltà a trovare i banchetti per il referendum istituzionale, quello sulla legge elettorale - suggerisce - ero andato a firmare in Comune. Ho fatto così anche per quello sul referendum contro la legge sugli stranieri». E Mario Lauro conferma la scarsa informazione tra i cittadini. «Il Giornale fa miracoli ma non può sostituirsi ai partiti, al comitato organizzatore che non c’è - insiste -. Sarà al massimo il 20 per cento il numero dei cittadini che sono infromati del referendum. Questo perché mancano appelli in tv, sui giornali regionali, sui manifesti».
A proposito di manifesti, l’unico apparso sui muri è quello della Lega Nord, che mostra un anziano genovese in fila, dietro una lunga teoria di stranieri di etnie diverse, a ribadire che gli italiani sono sempre gli ultimi ad avere dei diritti, in qualsiasi situazione. Un po’ pochino, anche se il carroccio assicura che in agosto verranno allestiti banchetti anche in vari comuni delle Riviere, dove però c’è il rischio che si raccolgano anche firme inservibili come quelle dei turisti non residenti in Liguria.
E il resto del centrodestra. Gianni Plinio, capogruppo di An in Regione, aveva da subito aderito all’iniziativa della Lega, vedendosi però riprendere seccamente dal presidente provinciale Gianfranco Gadolla che gli rimproverava di non aver rispettato la linea del partito. In seguito però era arrivata una riunione di tutta la Casa delle Libertà che aveva deciso di appoggiare la raccolta firme. Da Forza Italia qualche segnale concreto di collaborazione. Il coordinatore regionale Michele Scandroglio ha dato mandato a Matteo Rosso, resposabile organizzativo azzurro, che ha subito portato una buona dose di firme.

Giacomo Giampedrone, con i giovani del partito, si è dato da fare alla festa azzurra di Fiumaretta. Anche Enrico Musso, candidato sindaco di Genova, ha promesso al Giornale un impegno formale e sostanziale come già per il referendum istituzionale. In attesa delle sue mosse, mancano ancora pochi giorni e tante firme.

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