È il «rinascimento fiorentino». Lo sapevamo, lo abbiamo preso per questo: doveva rinascere, e «Gila» è rinato. Con un gol alla Gila. Dopo il «medio evo milanista», la pennellata in riva allArno. Si stava mettendo male. Sì: «È una partita qualsiasi, è una partita qualsiasi, è una partita...». Ce lo siamo ripetuti per ottantanove minuti, per sette giorni: non cè in palio uno dei due «scudetti» che giochiamo ogni anno - il primo con tutti gli altri, laltro tutto nostro, solo con la Juve. No: «È solo un trentottesimo di campionato». Certo: solo la prima giornata, e contro una «squadretta» mica male. Camoranesi con la voglia di giocare, Nevdev sempre più cattivo, Del Piero che non finisce mai. Amauri che fa male e fa paura. Questa «partita qualsiasi» però la stavamo perdendo. La paura era questa: ci hanno fatto troppi complimenti. La regina del mercato? Fiorentina. Loscar simpatia? Fiorentina. La più «trendy»? Sempre Fiorentina. Della Valle ha la pochette, Corvino la bacchetta magica.
Strette di mano e pacche sulle spalle, inviti e «terzi tempi». Troppo «carini» per non preoccuparsi. Invece ci siamo. La partita labbiamo fatta noi: Prandelli non ne sbaglia una, Vargas va, Santana torna, Pazzini sgomita, Gila segna. Va bene così.È partito il nuovo rinascimento
Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.