RomaIl presidente della Ferrari Luca Cordero di Montezemolo è stato letteralmente investito, travolto dai lettori dellEspresso che lo hanno già catapultato a Palazzo Chigi. In un sondaggio aperto lo scorso 9 ottobre su chi sarà il prossimo premier, il rampante cavallino già figlioccio di Gianni Agnelli ha galoppato verso il traguardo dei papabili presidenti del Consiglio, lasciando indietro veri e propri purosangue della politica e non. Qualche nome: Draghi, Casini, DAlema, Follini, Rutelli, Tabacci. Tutti a far la figura dei ronzini a confronto dellex capo degli industriali, adottato dal popolo di centrosinistra ed eletto loro nuovo e vincente leader.
Una sorta di Prodi in salsa chic consacrato futuro capo del governo dalla stampa debenedettiana: prima il sondaggio dellEspresso, poi leditoriale al sapor dincenso sullinserto di Repubblica, Affari & Finanza, a firma Massimo Giannini: «Montezemolo - si racconta - è in ottima forma: divertito ma anche discretamente lusingato dal sondaggio che prefigura una sua prossima discesa in campo». Il diretto interessato, scaccia lipotesi di guidare lItalia manco fosse una fastidiosa zanzara ma in fondo un pensierino lo fa, come riconosce lo stesso Giannini: «Montezemolo continua a sorridere, sornione e un po enigmatico: Non ho ambizioni politiche ma non cè dubbio che intorno alle nostre iniziative cè un forte entusiasmo e una partecipazione straordinaria. Ben scavato, vecchia talpa». Come una talpa: in effetti il numero uno di Maranello ha iniziato a sgasare tra le gallerie della politica alla guida della patriottica fondazione Italia Futura. Per ora, è il senso dellarticolo, starebbe lavorando sotto traccia, ma prima o poi... Sta di fatto che gli antiberlusconiani lo reclamano a gran voce e lo vorrebbero vedere già in superficie. Convinti che a essere sotto terra sia il berlusconismo, già liquidato come morto e sepolto, la sinistra però brancola nel buio in fatto di leadership. E il faro sarà lui, Montezemolo, forte dei 62mila e rotti voti del sondaggiometro: una valanga in più rispetto al secondo classificato Mario Draghi (21mila preferenze circa) e alla medaglia di bronzo, Gianfranco Fini (poco più di 20mila clic).
Una fantaclassifica, quella dei lettori dellEspresso, che la dice lunga anche sulle attuali simpatie degli anti-Cav: decisamente archiviati come vecchi arnesi della politica i vari DAlema, Bersani e Rutelli. Massimo DAlema sè addirittura piazzato ultimo con appena 12mila voti, appena sopra Francesco Rutelli con un pugno di preferenze in più. Meglio di loro persino Bruno Tabacci (quarto), Giulio Tremonti (quinto), Franco Frattini (sesto) e Gianni Letta (nono).
Una bella botta anche per le ambizioni neocentriste di Pier Ferdinando Casini che, con la sua politica dei due forni, non incanta né a destra né a manca: per lui solo un settimo posto nel hit parade del futuribile premier, con appena 14mila preferenze. Scontata la bocciatura di Berlusconi (soltanto in 4.364 su oltre 250mila clic lo vedono premier per la prossima legislatura), Montezemolo è invocato dal maggior partito dopposizione quale neo leader di centrosinistra. Le carte in regola le ha tutte: è ricco, potente, frequenta i salotti giusti ma soprattutto ha smesso di litigare con De Benedetti.
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