Patatine a colazione: e i pasdaran del cibo sano masticano amaro

Stavolta è dura da mandare giù. Più di un hamburger di licaone alla piastra. Ci avevano spiegato, i pasdaran dell’intake calorico, gli ulema della dieta son, i gran mufti della beccaccia in salmì che è nell’età scolare che si impostano le abitudini alimentari, che è proprio qui che le famiglia e la scuola devono contribuire allo sviluppo di uno stile salutare, che è importante promuovere una crescita armonica e uno sviluppo corretto educando i bambini a consumare ampie e sane varietà di alimenti. E invece adesso eccoli qui, sbracare con la lingua di fuori davanti a un Chicken McNuggets, a un Big Tasty, a un Doppio cheeseburger, che non si nemmeno se esistano realmente in natura. I predicatori della morale dietetica che volevano tenere i pargoli al guinzaglio delle barretta al muesli se li ritrovano affamati come un branco di procioni davanti a una cucina che sembra il frigo del mostro di Milwaukee. I'm Lovin'It.
L’hanno appena ribattezzata la generazione XXL, gioventù extraextralight, stai attento alle merendine, occhio agli additivi, controlla bene che non ci sia l’acido ortofoforico o, dio mio no, l’infame E320 butil-idrossi-anisolo, e loro si buttano, con la benedizione del preside, nella maionese donuts e nei bustoni di topping. Una rivoluzione, più del ritorno del grembiulino e del maestro unico per i fratellini minori. A McDonald's poi non bastava organizzarti la festa del compleanno per il piccolo, con palloncini e cotillon, «voi prenotate la sala e i tavoli, al resto pensa McDonald's», adesso si sono buttati, direttamente o no, sulle mense scolastiche e la cosa, occhio, potrebbe fare tendenza, basta che finisca su YouTube.
Anche qui la colpa è dei genitori, insensibili al rombo sordo di succhi gastrici dei figlioli, terrorizzati dall’idea di tirare su il pargolo sulle misure di Platinette.
E allora comandamenti semplici: una buona prima colazione, uno spuntino leggero, un pranzo equilibrato, una merenda nutriente e una cena variata. Che traduce un po’ quello che diceva la nonna, fai colazione da re, pranza da ricco e cena da povero. E poi preparate cibi di consistenza differente per stimolare il gusto, allenate l'olfatto facendo loro annusare i cibi prima di mangiarli, eliminate dal pasto noti disturbatori della quiete pubblica come tv, playstation, cellulari. Ed eccoli lì invece con la faccia inebetita dal gameboy mangiare quello che capita purché buono e chissenefrega se non nutriente, come tribù antropofaghe della Papuasia. Ma colpa anche dei soldi che scarseggiano come la carne negli hamburger. Il signore dei fast food, pur di non ritoccare i listini, per colpa della crisi, ha appena dimezzato le fette di formaggio.

Tranne quelle sugli occhi dei clienti. E così è stato facile per una convenzione tra un istituto tecnico e il fast food più famoso del mondo ridurre allo sbando eserciti di dietologi e nutrizionisti. Succede solo da McDonald's. Ma anche da noi però.

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