Hic sunt leones, scrivevano gli antichi geografi nelle mappe per indicate i territori incogniti. Qualcosa di simile per eccesso, pur in presenza di inventari e studi specifici, si poteva dire fino a ieri per i depositi dei musei statali. Il numero delle opere rimane misterioso, ma lanno scorso è iniziata una ricognizione sistematica con schede informatizzate. Preludio allapertura dei depositi maggiori, come è avvenuto per la Galleria Borghese.
La mostra «Tesori alla luce», ospitata fino al 14 giugno nella Sala delle navi di San Michele a Ripa, offre una panoramica di questo patrimonio sommerso. Oggetti differenti e talvolta sorprendenti, che raccontano la storia delle cento città e dello stato unitario. Due esempi fra i tanti: lantica Galleria Nazionale delle Marche ospitata nel Palazzo Ducale di Urbino e Matera dove nell80, dopo il terremoto, è stato realizzato un deposito modernissimo. Fa caso a sé Brera in cui durante le campagne napoleoniche vengono raccolti i beni razziati da palazzi e chiese dellItalia centro-settentrionale.
Lesposizione si articola come un viaggio alla scoperta dellignoto. Si va dai raffinati disegni cinquecenteschi di Federico Barocci provenienti da Urbino, allespressività dei busti reliquiari seicenteschi di scuola napoletana in legno con intarsi policromi, conservati a Matera, ai manifesti della Collezione Salce di Treviso, alle scarpe del 500 del Palazzo Ducale di Mantova, agli abiti di Clara Calamai e della contessa Florio della Galleria del Costume di Palazzo Pitti, ai vetri della Compagnia di Venezia e Murano di Palazzo Barberini, fino agli arazzi dei maestri dellastrazione Carla Accardi e Gastone Novelli e ai pannelli in acciaio che decoravano la Leonardo da Vinci. Finora invisibili per mancanza di spazio nei rispettivi musei.
Ma ci sono anche ragioni contingenti. È grazie ai lavori in corso al Museo dellAccademia di Venezia e agli Uffizi se possiamo ammirare le opere di Tintoretto (San Pietro e San Paolo), di Tiepolo (lIstituzione dellEucarestia) e di Tiziano (Venere e amore). Analoga motivazione per Agar e langelo di Poussin di Palazzo Barberini. Alcune opere poi devono rimanere al chiuso: le lastre fotografiche e cinematografiche, i video, i dischi, i film.
San Michele a Ripa, via di San Michele 22. Ingresso gratuito.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.