Quel patto tra le Ong e scafisti: "Naufragio imminente e fuggono"

Renaud Girard, editorialista de Le Figaro alza il velo sul rapporto tra le Ong e i trafficanti di esseri umani

Quel patto tra le Ong e scafisti: "Naufragio imminente e fuggono"

Renaud Girard, editorialista de Le Figaro alza il velo sul rapporto tra le Ong e i trafficanti di esseri umani. Come sottolinea Italia Oggi, sul quotidiano francese di fatto c'è una voce critica che attacca la linea di Macron che ha puntato il dito contro l'Italia dopo la chiusura dei porti. Girard parte dai costi e dal giro di soldi che si consuma proprio sulle coste della Libia prima della partenza: "I trafficanti devono guadagnare, fare soldi. Ogni passaggio costa tra i 3 mila e i 5 mila euro per ogni persona. Denari che finiscono in tasca a mafie che operano non solo in Libia e in Niger, ma anche nei paesi d'origine dei migranti e sulla costa europea. Un giro d'affari illegale, diventato molto più importante del traffico di droga".

Poi entra nel dettaglio e ricostruisce la dinamica dei salvataggi in mare da parte delle Ong che con i "taxi del mare" portano poi i migranti sulle coste dei Paesi europei che si affacciano sul Mediterrano come l'Italia: "Raccolgono dei disperati, li mettono su un canotto gonfiabile e li portano a 12 miglia nautiche dalla costa della Libia, al limite delle acque internazionali. E da lì inviano un Sos con il telefono satellitare, dicendo che c'è un naufragio imminente. E poi se ne vanno. Da quel momento sono le navi delle organizzazioni umanitarie Ong, o la Marina italiana o la Guardia costiera italiana che vengono a recuperare i migranti, svolgendo a tutti gli effetti il resto del lavoro".

A questo punto arriva l'affondo proprio su Macron che predica accoglienza (serrando le porte dei suoi confini): "Sarebbe più logico - prosegue l'editorialista - che questi poveri naufraghi, o quelli che passano per tali, vengano riportati sulle coste dalle quali provengono, a Tripoli o nei porti vicini".

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