di Giannino della Frattina
Se quel carnefice che ha fatto strage di bambini e innocenti nella notte di Nizza non fosse un affiliato dell'Isis, sarebbe addirittura peggio. Perché dimostrerebbe la fragilità della nostra società di fronte a un brodo di cultura criminale che è evidentemente la religione islamica, come testimonia l'esultanza di quel branco di innominati e innominabili che ha gioito con ferocia disumana e non bestiale, perché anche le bestie vivono di pietà. Un rito macabro consumato nell'anonimato di internet, dove anche gli istinti più bassi hanno sfogo e dove la jihad, la guerra santa contro la Croce e l'Occidente, rivela il suo lato peggiore. O forse il lato più vero, perché mentre il cristianesimo prevede la conversione dell'altro, per l'islam c'è solo la guerra, l'eliminazione dell'infedele che in quanto tale non accede ad alcuna redenzione.
E così adesso si tenta di derubricare quel crimine contro l'umanità di Nizza a semplice gesto di un pazzo, magari l'atto estremo di un depresso in crisi e desideroso di farla finita. E giù con i sofismi, a distinguere l'islam buono da quello cattivo, i musulmani con il bollino di qualità da opporre a quelli cattivi, così come faceva la sinistra con le Brigate rosse che erano «sedicenti» finché ammazzavano «fascisti» come i missini Giuseppe Mazzola e Graziano Giralucci a Padova e diventarono invece pericolosi criminali solo quando rivolsero le armi verso sindacalisti, dirigenti del Partito comunista e magistrati. Allora, finalmente, la sinistra e soprattutto i giudici (già allora piuttosto rossi) si decisero a mettere in piedi una legislazione e un apparato d'indagine che sbaraccò le Br.
Per l'islam forse non è ancora arrivato il momento. E, infatti, la presidente della Camera, la sinistra Laura Boldrini parla di «orrore e sgomento per grave atto di terrore frutto di feroce fanatismo». Di aggiungere l'aggettivo «islamico» nemmeno a pensarci. E siccome le cattive maestrine fanno proseliti, ecco la neo eletta consigliera Pd con tanto di velo Sumaya Abder Qader, dire che «nonostante i sentimenti disorientati che ci scuotono ricordiamoci sempre che l'obiettivo dei criminali terroristi è seminare paura, diffidenza e odio tra le persone, alzare muri». Criminali terroristi in genere, magari buddisti o induisti. E non certo islamici.
E questo
scuote ancor di più, perché la strage di Nizza ha colpito in modo particolare i milanesi e i lombardi che in fondo quello considerano un po' il loro mare. Un luogo di gioia e non di sangue e terrore. Di terrore islamico.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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