Pavarotti, è tregua sull’eredità Ecco come sarà diviso il patrimonio

Raggiunto l’accordo: Nicoletta rinuncia alla residenza estiva della famiglia ma terrà la villa nel Modenese. L’avvocato di lei: "Clima civile e amichevole". Resta lo scoglio della casa a Montecarlo

Pavarotti, è tregua sull’eredità 
Ecco come sarà diviso il patrimonio

Modena - Il 6 settembre sarà passato un anno dalla morte di Luciano Pavarotti, per allora la lite fra la vedova Nicoletta Mantovani e le prime tre figlie del Tenorissimo sarà appianata. A fine luglio il giudice tutelare del tribunale di Modena dovrebbe avallare l'accordo fra le parti: Nicoletta, che agisce anche per conto della piccola Alice, 5 anni; Lorenza, Cristina e Giuliana, non più nemiche di chi prese il posto di Adua Veroni nel cuore del padre. Alle prime tre figlie va la villa del Colle San Bartolo, a Pesaro, come ha rivelato l'avvocato di Nicoletta, Annamaria Bernini. La villa marchigiana in riva al mare, con piscina e dieci ettari di parco, era la residenza estiva della famiglia Pavarotti, fin dall'adolescenza delle prime figlie. Lui è deceduto a Santa Maria di Mugnano, nel Modenese, lì abita tuttora Nicoletta, che avrà intestata anche l'annessa piscina e un terreno da 21mila metri quadri.

Fabrizio Corsini, legale delle sorelle Pavarotti, si sta adoperando per ottenere l'appartamento di Montecarlo, al quarto piano del condominio Victoria, su un terreno di 3300 metri. È quello uno degli oggetti del contendere, per questo l'avvocato è così cauto: «Le dichiarazioni dei colleghi mi hanno stupito, l'accordo non è stato ancora perfezionato. Serviranno altre settimane, perché diversi beni molto importanti ancora non sono assegnati».

Quella residenza di pregio assoluto, nel Principato di Monaco, dovrebbe accontentare in pieno Lorenza, Cristina e Giuliana. Due immobili di valore più contenuto sono a Modena: un appartamento (con soffitta, garage e cantina) rimarrà a Nicoletta, mentre quattro piani di un altro fabbricato andrebbero a loro.

L'intero patrimonio è stato stimato in 300 milioni di euro, di cui 15 milioni di dollari in beni negli Stati Uniti. I titoli, le partecipazioni in società e persino gli abiti di scena saranno suddivisi equamente.
«Tutto è stato condotto in maniera civile e amichevole», dice il manager Terri Robson, che seguiva Big Luciano. «Abbiamo seguito il testamento e cercato la massima serenità - si accoda l'avvocato Giorgio Bernini -, in una controversia sostenuta più che altro dalla stampa». E la figlia Annamaria: «La suddivisione è avvenuta seguendo i parametri legali. La scelta del passaggio alle tre prime figlie della villa al mare è stata fatta da tutti con grande convinzione e in pieno accordo, senza obblighi o forme di risarcimento».

Il primo testamento di Big Luciano assegnava quella villa e la metà delle quote della Sporting2, srl in liquidazione, a Nicoletta, mentre il resto, diviso in parti uguali, andava alle quattro figlie, dunque una fetta anche ad Alice. Sette mesi più tardi, nel giugno del 2007, la seconda stesura prevedeva metà patrimonio alle figlie e il resto alla moglie. Il 29 luglio del 2007 Pavarotti sottoscrisse il testamento americano in cui assegnava a Nicoletta tutto il patrimonio degli Stati Uniti, blindandolo di proposito in un trust.

Il notaio di Pesaro Luciano Buonanno era convinto che i ritocchi sostanziali fossero stati indotti da qualcuno, per questo la Procura della Repubblica di Pesaro aprì un'inchiesta a carico di ignoti, ipotizzando la circonvenzione di incapace. Big Luciano era stanco e malato, al momento di cambiare il testamento, il procuratore Massimo Di Patria ancora non ha stabilito con certezza se fosse davvero lucido quando sottoscrisse l'istituzione del trust. Alcuni amici del tenore insinuavano che fosse stata Nicoletta a forzargli la mano. La magistratura deve anche accertare se sia stata superata la quota del 50% dell'eredità della vedova (fra disponibile e legittima). È anche per evitare un possibile risarcimento per le prime tre figlie che gli avvocati si accordano ora.

«Non abbiamo nulla da temere - conclude l'avvocatessa Bernini -, speriamo che l'inchiesta venga presto archiviata.

Pavarotti non voleva la guerra con nessuno, gli eredi hanno fatto tesoro della sua filosofia di vita. Nicoletta e le tre figlie più grandi adesso sono legate da amicizia: Lorenza, Cristina e Giuliana sentono vicina Alice come una vera sorella». Il Tenorissimo avrebbe voluto così.

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