Massimo Bianchi
da Firenze
Riscatto viola. Prandelli agguanta in extremis i primi tre punti di una classifica finalmente in positivo. La svolta negli ultimi minuti con la doppietta di Pazzini. Se il secondo gol è un gentile regalo di Calderoni, salito fino a metà campo per cercare una impossibile rimonta, il primo è frutto di astuzia e caparbietà. Dovendo rinunciare a Toni, convocato ma dispensato anche dalla panchina, Prandelli ha preferito il giovane attaccante, da poco recuperato, a Reginaldo.
Dopo essersi viste vanificare tre occasioni nel primo quarto d'ora della ripresa, Pazzini è stato decisivo. Anche se sulla rete che ha sbloccato il risultato che sembrava ancorato sul pari c'è la protesta bergamasca: Soncin era a terra a metà campo per un colpo subito quando Montolivo dava il via all'azione decisiva.
L'Atalanta, arrivata con l'etichetta di ammazzavip, è risultata avversario gagliardo. Nei primi 45 di gioco la Fiorentina è finita spesso all'angolo. Bergamaschi più reattivi, primi su ogni pallone, pericolosi nelle incursioni davanti a Frey. Primi anche a passare in vantaggio. Azione scaturita da una punizione di Doni e dal puntuale inserimento di Migliaccio bravo a mettere in rete a fil di palo evitando anche le polemiche che sarebbero state inevitabili visto il tocco di mani di Pasqual non rilevato dalla terna arbitrale.
Proprio dallo svantaggio veniva fuori una Fiorentina finalmente tutta grinta. Capace di agguantare il pari nello spazio di 120 secondi grazie al solito Mutu che capitalizzava un affondo di Ujfalusi. A margine della gara la consueta guerriglia tra due tifoserie che non si sono mai sapute sopportare. E a pagare, ancora una volta, un poliziotto leggermente ferito nel prepartita caldo.
Intanto Vittorio Cecchi Gori farà ricorso contro la sentenza per il fallimento della Fiorentina. «Non a caso i miei guai sono cominciati - ha detto lex presidente - quando mi sono messo contro il sistema calcio per riconsegnarlo pulito al mondo dei tifosi».
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