Roma Al Tg3 di Bianca Berlinguer parla più Bocchino che Bersani. Nella testata appaltata al Pd, insomma, ha più spazio l’ex vice-capogruppo Pdl che il tuttora in carica segretario del Pd.
A leggere bene i dati dell’Osservatorio di Pavia sull’informazione politica dei tg (Rai e Mediaset) di aprile, avrebbe dovuto essere questa la curiosità più stuzzicante. E magari quella più irritante per il principale partito di opposizione, oscurato nel suo stesso Tg dall’opposizione interna che si auto-fa il Pdl. Invece indovinate con chi se la sono presa, da sinistra? Risposta scontata: con Augusto Minzolini, che nell’immaginario di buona parte dell’intellighenzia progressista italiana è praticamente diventato il Goebbels del ventunesimo secolo. Con, ovviamente, il Cavaliere nella parte di Hitler.
«È triste - denuncia dunque il parlamentare Pd Vincenzo Vita - essere costretti pressoché ogni giorno a intervenire sulle faziosità incredibili del Tg1, che anche oggi è riuscito a cancellare l’opposizione». Un Tg, aggiunge l’esponente veltroniano, che ha un passato da sottosegretario alle Comunicazioni, è «impegnato in una nobilissima gara col Tg5 a chi è più squilibrato nei confronti di governo e maggioranza». Pronta la risposta del parlamentare Pdl De Luca, che si assume la difesa del Tg1: «Vita attribuisce a Minzolini il potere di cancellare una cosa che non esiste», ossia «l’invisibile politica del Pd».
La protesta del Pd prende spunto dai dati dell’Osservatorio di Pavia, secondo i quali nel mese di aprile (nel quale, va ricordato, l’agenda politica è stata pressoché dominata dallo scontro, tutto interno al centrodestra, tra Berlusconi e Fini) l’opposizione ha avuto il 19,6% di spazio sul Tg1, a fronte di un 43,2% del governo e di un 15% della maggioranza. Per il Tg2 le proporzioni cambiano leggermente: 41,2% il governo; 14,5% la maggioranza e 24,5% l’opposizione. Al Tg3 sale la quota opposizione (34%) e calano governo (26,3%) e maggioranza (21%). Sul fronte Mediaset, il Tg5 vede il governo svettare al 64,9% e maggioranza (7,2%) e opposizione (9,8%) arrancare ben distanziati. Per tutti i tg, comunque, il protagonista politico più presente è il premier. Seguito da Fini e Frattini al Tg1, Fini e Napolitano al più istituzionale (e finiano) Tg2, Fini e Bocchino al Tg3. Che lascia appunto il povero Bersani giù dal podio, al quarto posto.
Alle proteste di Vita («Più folkloristiche che altro, soprattutto da parte di un esperto di lottizzazione Rai come lui», sbuffa l’imputato Minzolini), si associa subito il partito di Di Pietro, Idv. Che per bocca di Pancho Pardi si dichiara «sistematicamente cancellato dai Tg». Pardi tuona contro «il direttorissimo» del Tg1, reo di «epurazioni», «spegnimento di voci libere», «perdita di credibilità» e altre nefandezze. Ma rivolge il proprio volume di fuoco anche contro il Tg3, che «centellina le nostre apparizioni». Concorrenza interna all’opposizione? La Berlinguer replica «stupefatta» che l’Idv è presente in modo «regolare e costante». Dal Tg1, la direzione lascia trapelare una smentita altrettanto secca, ricordando che gli uomini di Idv impazzano ogni sera ai suoi microfoni. E sottolineando che, quando succede che il Pd faccia notizia (come durante il suo scontro congressuale), «i numeri dell’opposizione schizzano in alto».
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