Si sono guardati in faccia. E hanno scoperto di essere stati «spiazzati» (forse per la prima volta nella loro storia) dalla cronaca. I radicali si sono riuniti ieri in una piccola sala teatrale a poche decine di metri dalla loro sede di largo di Torre Argentina per stabilire se sia il caso o meno di «giocare con i bari» (frase che campeggia sul cartello che annuncia lincontro). Martedì avevano annunciato che proprio ieri - genetliaco della stessa Bonino - avrebbero sciolto la riserva sul da farsi. Eppure si sono guardati in faccia ed hanno ammesso a se stessi, prima che agli altri, di non sapere che pesci prendere. «Gli alleati - spiega la stessa candidata al posto di governatore del Lazio - ci consigliano di andare avanti e vincere. Così poi è più facile mettere le cose a posto e risolvere questo intrico legislativo.»
«Mai nella nostra storia - ribatte la Bonino - abbiamo gettato la spugna. Ma nella situazione data è difficile continuare in una campagna elettorale tra mercati e comizi da qualche parte come se nulla fosse. Sarebbe una risposta inadeguata». Lillegalità, secondo lesponente radicale, è troppo diffusa; e cè il rischio che condizioni pesantemente il corretto svolgimento della campagna elettorale. La «sanatoria generalizzata» potrebbe non bastare.
Ecco allora farsi prepotentemente strada la «tesi sostanzialista» (sic) avanzata da alcuni esponenti del centro-sinistra. Il commento della Bonino è chiaro: «Non è accettabile che si dica vinciamo, poi si vedrà. È molto difficile continuare in una situazione nella quale la campagna elettorale prosegue come se niente fosse successo». Anche lidea di rimandare le elezioni almeno nel Lazio la fa sorridere. Poi in sala ad ascoltarla arriva anche Pierluigi Bersani. E la Bonino ritrova tutto il suo coraggio e rilancia. Vuole il rinvio di tutte le elezioni regionali. Sarebbe lesito «più serio, semplice e comprensibile» visto il livello di «impazzimento» della situazione. «Non sono per il rinvio - replica Bersani - come non voglio ignorare i problemi qui posti.
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