da Roma
Alla vigilia della Assemblea costituente del Pd, Romano Prodi conferma le sue dimissioni da presidente del partito. Lex premier lo fa in una lettera al segretario Walter Veltroni, pubblicata sul suo sito. Ringrazia per la stima e lamicizia di chi lavora perché lassemblea di oggi e domani respinga il suo passo indietro, ma insiste che sono «ancora valide» le ragioni che lo hanno spinto a Pasqua a firmare la lettera di dimissioni. «Penso che convenga a tutti nominare al più presto unaltra persona a ricoprire tale carica». E questo perché il Pd completi le sue strutture «per preparare una concreta alternativa allattuale governo del Paese».
Chi più si espone per recuperare Prodi è Rosy Bindi, che oggi presenterà alla Costituente una mozione in questo senso e insiste sulla necessità di «riprendere con forza la strada dellUlivo». Critica verso la linea di discontinuità di Walter Veltroni, la vicepresidente della Camera invita lAssemblea ad una autocritica. «Potrebbe anche dire che tutto è stato fatto bene, allora sarei la prima a dire che dovremmo accettare le dimissioni di Prodi». Lex premier, per lei, «non è una persona qualunque per il Pd, perché o questo partito è la maturazione ed il compimento del progetto dellUlivo o è la sua smentita». Malgrado la stima per Emma Bonino, per la Bindi è stato un errore inglobare i radicali, non ci sono le condizioni per un accordo con lUdc e bisogna far accettare alla sinistra radicale «soluzioni riformiste», perché solo così si può stare insieme e stabilire alleanze «programmatiche».
E Pierluigi Mantini avverte Veltroni che «non si può riaprire ad unalleanza con i comunisti, dopo le elezioni che hanno visto il Pd da solo, senza un Congresso politico». Marco Minniti, però, è convinto che debba nascere «un nuovo centrosinistra di governo», con la capacità di costruire «una strategia di alleanze» .
Per Veltroni, che oggi svolgerà la sua relazione allAssemblea, il Pd «lavora per dar vita a un nuovo grande campo del riformismo mondiale per superare gli schemi del 900».
E sulla collocazione europea del partito Francesco Rutelli concorda: «Cè molta vita e molto spazio politico al di fuori delle tradizionali famiglie internazionali appartenenti al secolo scorso». Non è scontato, dunque, che il Pd «si rinchiuda nella vecchia casella del Pse».
Il mondo del Pd è dunque variegato e le divisioni sono solo sommariamente camuffate. Massimo DAlema, però, smentisce che ci sia un contrasto di linee dentro al partito. «Il senso dellAssemblea costituente - avverte - dovrebbe essere quello di avviare una riflessione aperta e non già quello di realizzare una conta interna».
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.