Nel Basso Piemonte, ai confini con la Liguria, le sfide elettorali al ballottaggio tra centrodestra e centrosinistra sono state appassionanti. Seguitissima e attesa la gara per la presidenza della Provincia di Alessandria tra il presidente uscente, Paolo Filippi, del Pd, e il parlamentare del Pdl, Franco Stradella. Ha vinto Filippi, con il 51,3% dei voti, mentre Stradella si è fermato al 48,7%. E pensare che per tutto il pomeriggio di ieri i due contendenti sono stati testa a testa. Poi il presidente uscente Filippi, sostenuto da una coalizione variegata che oltre al Pd comprende anche Idv, Udc, Sinistra e Libertà, Comunisti italiani, insieme a Pensionati e tre liste civiche, ha allungato il passo ed è riuscito a distanziare il candidato del Pdl che era supportato anche da Lega Nord, La Destra e da una lista ambientalista. Per Franco Stradella, nativo di Felizzano, nellAlessandrino, parlamentare da due legislazioni che attualmente è presidente del Comitato per la Legislazione della Camera dei Deputati e componente della Commissione Ambiente e lavori pubblici, la sconfitta, che ieri sera il coordinatore regionale Pdl del Piemonte, Enzo Ghigo ha definito inaspettata, è stata una vera delusione. La corsa alla presidenza della Provincia rappresentava un guanto di sfida al centrosinistra dopo la vittoria del centrodestra, due anni fa, alle Comunali di Alessandria con Piercarlo Fabbio (Forza Italia). Nel primo turno, dove erano andati a votare il 71,2% dei 370.593 elettori provinciali, Stradella aveva tenuto testa a Filippi. Entrambi avevano ottenuto percentuali attorno al 47 per cento. Invece nel secondo turno, con una percentuale di votanti ridotto a poco meno del 49%, Franco Stradella non è riuscito ad arginare lemorragia di voti. E ieri ha commentato così la sconfitta: «È un dato democratico che va accettato. Io ho condotto una campagna lineare e onesta. Non dico che gli altri non lo abbiano fatto. Certo è che però, al di là del calo vistoso dei votanti al ballottaggio, chi è andato alle urne ha votato centrosinistra. Questo è quello che importa: nonostante i nostri sforzi, nonostante si siamo messo in campo una squadra motivata e competente, la gente ha preferito il mio avversario». Sul dato dellUdc, che nellAlessandrino ha stretto alleanze sia a destra che a sinistra, il commento di Stradella è lapidario: «Non sono abituato a giudicare il comportamento etico di altri. Mi limito a sottolineare come ci siano stati comportamenti politici che possono essere censurabili dal punto di vista della coerenza di valori e ideologie. Ognuno, però, si prenderà le proprie responsabilità». Il Pdl, questa volta però apparentato con lUdc, ha comunque perso anche a Novi Ligure dove il candidato sindaco del centrodestra era il giornalista Gigi Moncalvo. «Non sento profumo di vittoria. Oggi sono andato a visitare i miei cari al camposanto. Vedremo i risultati. Ma non vedo buoni prospettive» aveva detto ieri nel primo pomeriggio Moncalvo. Man mano che i dati del ballottaggio delle Comunali sono affluite il presagio negativo del candidato Pdl, supportato oltre che da Udc anche da La Destra e un paio di liste civiche di cui una dispirazione leghista, ha perso forma. Alla fine il candidato di Pd, Renzo Robbiano, aiutato da comunisti, dipietristi, liste civiche, ha vinto con poco meno del 57,3% lasciando a Moncalvo il 42,7. Nel primo turno Robbiamo aveva avuto il 46,6 e Moncalvo il 39,4. Nel tardo pomeriggio di ieri, a scrutinio quasi finito, il giornalista non era rintracciabile. Al cellulare ha risposto la moglie che ha detto: «Mio marito non cè. Ha un impegno. Rientra più tardi, quando non lo so. Ma veramente siamo in partenza per le vacanze». Infine Massimo Berutti, lunico candidato Pdl a vincere alle Comunali di Tortona, ma qui uscente era unamministrazione di centrodestra. Lesponente di centrodestra (Pdl, Lega, Lista civica) ha vinto con il 54,95% dei voti con 1200 preferenze di margine rispetto allavversario Giorgio Bailo (Pd, Udc, Idv, Psl, lista civica) fermato al 45,04%.
Raggiunto nella sede del comitato elettorale tra supporter festanti e frotte di giornalisti Berutti ha spiegato così la sua affermazione: «La gente ha capito il nostro messaggio di coerenza e unità. Il resto è venuto da solo. È stata una campagna durissima ma leale. Lo devo anche al mio avversario che è stato un vero signore e a cui concedo lonore delle armi. Ora si tratta di mettersi subito al lavoro. Tortona ha bisogno di ripartire alla grande rilanciando quei progetti che erano già stati avviati dalla precedente amministrazione».
Dichiarazioni politicamente corrette che fanno onore al neo sindaco, ma che si stemperano in una critica aperta e severissima quando parla della posizione politicamente ondivaga dellUdc. «Io i mercenari della politica non li voglio vedere neppure in fotografia - taglia corto Berutti -.
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