Pdl, una cena per 600 persone rilancia lo sprint delle tessere

Pdl, una cena per 600 persone rilancia lo sprint delle tessere

Le date dei congressi non ci sono ancora (e per molti non ci saranno mai), ma le squadre sono già in campo. La solita macchina da guerra di Rete Italia (soprattutto ciellini), i «laici» che fanno capo a Guido Podestà, i fedelissimi del coordinatore regionale Mario Mantovani. E poi ex An e socialisti che con il loro pacchetto di iscrizioni stanno un po' a guardare per puntare poi a far da ago della bilancia.
Di certo c'è che, dopo un avvio da brivido, il tesseramento al Popolo della libertà sta prendendo quota. Il segretario politico Angelino Alfano ha ribadito nella sua circolare che la scadenza del 31 ottobre resta valida. Ed è assolutamente improrogabile. Il tempo rimasto è poco, ma secondo i responsabili della campagna in viale Monza, la voglia di partecipare sta crescendo. Decollati, nonostante i mugugni del mondo cattolico, i numeri dei formigoniani, ma in grande crescita anche le correnti (anche se nessuno vuol chiamarle così) che fanno capo a Mantovani e Podestà. Uno dei grandi sostenitori, proprio Podestà, della necessità di celebrare i congressi, compreso quello regionale. E ospite d'onore l'altra sera all'Ata Hotel Expo di Pero per l'appuntamento organizzato dall'assessore regionale Stefano Maullu. Seicento i posti apparecchiati, ma alla fine è stato necessario aggiungere altri tavoli. In sala dirigenti del partito, moltissimi sindaci e amministratori. Tanti militanti. Discorsi ufficiali e anche una telefonata di Ignazio La Russa (nella foto) trattenuto a Roma all'ultimo momento per partecipare a Porta a porta. Sul grande schermo un video che ripercorre la fusione tra Forza Italia e Alleanza nazionale per dar vita al Pdl. L'acronimo che a Berlusconi non piace più e che sono ormai in tanti a voler cambiare. Poi le immagini dell'intervento di Alfano al momento del suo insediamento al vertice del partito. «Quello che ci piace - racconta Maullu - è quella parte che parla di merito e responsabilità. Del figlio di papà che non deve avere più possibilità di un bravo ragazzo». I congressi? «Si devono fare, c'è troppa gente che li sta aspettando. Dobbiamo rilanciare l'esperienza politica di Sivio Berlusconi. Basta parlar male dell'Italia, rilanciamo il nostro Paese. E Milano in questo deve avere un ruolo fondamentale». Segreto il numero delle tessere staccate a fine serata.

«Sono felice - racconta Podestà - perché vedo un crescente entusiasmo e soprattutto un clima che mi ricorda quello della prima Forza Italia. Tessere e coinvolgimento sono indispensabili. Le correnti? Ci sono, è inutile negarlo. Ma non c'è proprio nulla di male».

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