PDL-LEGA Guido Podestà

È una sfida tutta aperta quella per la Provincia di Milano. Dipendesse solo dal «traino» nazionale, i giochi sarebbero fatti: i sondaggi danno il centrodestra al 55 per cento, contro un centrosinistra fermo dieci punti sotto.
Ma ci sono tanti ma. A preoccupare il Pdl, che schiera un peso massimo come Guido Podestà, sono soprattutto le date. L’obiettivo è vincere al primo turno. Se così non sarà, infatti, la data del ballottaggio potrebbe risentire dell’astensionismo del popolo leghista, visto che il Carroccio inviterà a boicottare le urne per boicottare il quorum del referendum sulla legge elettorale, che si terrà lo stesso giorno. A impensierire il candidato del Pd, l’uscente Filippo Penati, è come al solito l’ala radicale: Rifondazione e Sinistra democratica infatti corrono con un listone guidato da Massimo Gatti. Ex Ds dell’area Mussi, Gatti, tanto per dire, fu premiato dall’allora sindaco Gabriele Albertini con l’Ambrogino d’Oro per la realizzazione dei depuratori, e insomma è in grado di erodere l’elettorato del Pd. Al centro c’è poi l’incognita Udc. Che oggi fa parte delle giunte di centrodestra in Comune e in Regione, ma che alle prossime provinciali correrà in solitaria.

Il candidato Enrico Marcora, ciellino, si è presentato come «l’unico candidato cattolico» e ha già fatto appello «ai delusi di entrambi gli schieramenti», promettendo una battaglia a tutto campo per accaparrarsi quel voto cattolico su cui puntano sia il Pdl sia il Pd.

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