Il Pdl: «Massari deve chiarire subito»

«Prendo atto delle dimissioni dell’assessore Massari e mi auguro che faccia chiarezza su questa vicenda». Con queste lapidarie parole una Letizia Moratti furibonda ieri ha commentato il caso che ha coinvolto l’assessore all’Ambiente Paolo Massari accusato di molestie da due donne.
Lui nega tutto e promette di chiarire tutto: «Contro di me solo fango. Mi dimetto per ripetto delle istituzioni». Parola contro parola, per ora, anche se Palazzo marino da qualche giorno ha avviato un’indagine interna che dovrebbe chiarire molti dubbi. Sono due le accuse di molestie lanciate contro Massari in una decina di giorni, il 25 maggio la prima, direttamemnte dall’ambasciatore norvegese Einar Bull, la seconda due giorni fa da una dipendente dell’Ufficio Relazioni internazionali di Palazzo Marino. La goccia che fa traboccare il vaso è proprio la lettera scritta dalla giovane precaria per denunciare sgradevoli avances subite da Massari, che l’avrebbe minacciata di non parlare pena il mancato rinnovo del contratto. Già il 25 maggio Massari era stato oggetto delle stesse pesanti accuse: la responsabile dell’uffico norvegese per il Commercio e per il turismo denuncia all’ambasciatore Einar Bull di essere stata vittima di «episodi disdicevoli» durante il ricevimento organizzato dal console generale di Norvegia, Carlo Clavarino in occasione della rassegna Norweek010. Durante la cena, l’ex presidente della commissione Educazione, avrebbe importunato e rivolto pesanti apprezzamenti alla dirigente dell’ufficio del turismo norvegese. L’ambasciatore avrebbe quindi chiamando direttamente il sindaco. Massari allora come oggi, aveva smentito, ammettendo solo di aver conosciuto la donna per motivi professionali. Nulla più. Per ripulire la macchia che ha infangato l’immagine di Palazzo Marino e non incrinare i delicati rapporti internazionali Letizia Moratti aveva dovuto metterci la faccia e incontrare l’ambasciatore Bull per fare chiarezza.
Questa volta, invece, il sindaco, divisa tra la delusione, la rabbia e lo sconcerto, non ha voluto nemmeno incontrare il suo assessore, incaricando il direttore generale Giuseppe Sala di «gestire la vicenda». Due giorni fa, infatti, sul tavolo del sindaco è arrivata un’altra lettera, in cui una giovane dipendente dell’Ufficio Relazioni internazionali, che avrebbe preso parte al ricevimento del console, dichiarava di aver subito avances dall’assessore chiedendo direttamente l’intervento del sindaco. Così Letizia Moratti ha aspettato di avere notizia delle dimissioni di Massari, che aveva caldeggiato già venerdì. E che sono arrivate ieri alle 11,30: «Partendo dal presupposto che sono totalmente estraneo alle infanganti ipotesi prospettate dai media- ha spiegato l’ormai ex assessore- non voglio coinvolgere le istituzioni che fino ad oggi ho rappresentato con un’accusa personale. Da parte mia farò di tutto e in tutte le sedi per dimostrare la falsità delle accuse che sono state mosse nei miei confronti. Il sindaco Moratti mi ha confermato che manterrà personalmente le mie deleghe, pronta a riaffidarmele dopo il chiarimento della situazione». Ora i vertici del Pdl aspettano i chiarimenti dovuti, a partire dal coordinatore Ignazio La Russa: «Conosco Paolo, è un bravo ragazzo e quindi credo sia giusta la decisione del sindaco di accettare le sue dimissioni senza affidare le sue deleghe ad altri in attesa che lui possa chiarire questa vicenda, cosa che gli auguro di tutto cuore. Mi auguro di vederlo di nuovo nel suo ruolo con tutto chiarito». Apprezza il passo indietro il coordinatore regionale del Pdl Guido Podestà: «Siamo davanti a episodi ancora tutti da chiarire, ma per come sono stati presentati provocano un certo sconcerto. Per questo motivo giudico francamente inevitabile la scelta di Massari di rimettere nelle mani del sindaco le deleghe».

Podestà ieri ha fatto sapere di aver anche incontrato Massari: «Ci siamo parlati - ha detto - Correttamente ha fatto un passo indietro per quanto riguarda il suo incarico assessorile e mi dice che non è successo nulla di cui lui possa in alcun modo sentirsi in una situazione di accusa». «Il mio augurio - ha concluso - è che questa cosa si chiarisca al più presto». Ieri l’ex assessore si è trincerato dietro il più assoluto silenzio, non rispondendo al telefono per tutta la giornata.

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