Roma

Pdl in piazza tra Battisti, fumogeni e ironia

Giornate cruciali per la democrazia. E per la campagna elettorale del centro-destra. Quindi tutti in piazza Farnese ieri, prima della riammissione del listino, per ribadire con forza la necessità di un confronto aperto e democratico che solo la presenza del Pdl potrebbe garantire per le Regionali in calendario il 28 e il 29 marzo.
Ieri in una piazza Farnese che somigliava curiosamente più a una curva da stadio che a uno degli scorci più pittoreschi della capitale c’erano tutti (o quasi). Compresi i consiglieri comunali del Pdl, tanto che si è reso necessario il rinvio della seduta prevista ieri pomeriggio in Aula Giulio Cesare. Dario Rossin, capogruppo del Pdl, nella riunione dei capigruppo aveva chiesto al presidente dell’aula Marco Pomarici di rimandare la seduta ai sensi dell’articolo 28, comma 3, del regolamento del consiglio comunale, dove è detto che è possibile rimandare i lavori se in concomitanza con «eventi di rilievo politico nazionale». Il rinvio però è stato bocciato. La seduta è comunque saltata (e quindi rinviata) solo per la mancanza del numero legale dei consiglieri.
«Io non mi batto contro qualcuno ma per i diritti, questa è una manifestazione “per” e non “contro”». Così aveva esordito la stessa Polverini salendo sul palco di piazza Farnese, impressionata dal bagno di folla che l’aveva accolta. Parlando, durante la maratona oratoria, ai militanti del partito che, sotto una pioggia battente, l’hanno acclamata ha poi aggiunto: «Questa piazza è diventata un mare» e, prendendo spunto da uno striscione esposto dai militanti che citava la frase di una canzone di Lucio Battisti dal titolo «Io vorrei, non vorrei ma se vuoi», il segretario dell’Ugl ha iniziato a cantare il ritornello. In questo imitata da alcuni dei vertici del Pdl presenti sul palco e dalla maggioranza dei sostenitori che riempivano la piazza.
«Nessuna regola sostanziale è stata calpestata» ha sottolineato la Polverini un paio d’ore prima che le agenzie di stampa diffondessero la buona notizia della riammissione del listino.
E poi ha fatto un appello alla piazza chiedendo di «continuare a chiedere a tutte le persone che conoscete di fare questa battaglia». Tra i presenti alla manifestazione, il presidente dei senatori del Pdl Maurizio Gasparri, il capogruppo dei deputati del Pdl Fabrizio Cicchitto, il ministro della Gioventù Giorgia Meloni, il sindaco di Roma Gianni Alemanno e sua moglie Isabella Rauti (il cui nome è presente appunto nel listino).
Doveva essere la «prova di forza della piazza» in replica a chi sosteneva che il Popolo della libertà romano non partecipa alle maratone oratorie organizzate in vista delle regionali, e così alla fine è stato: nonostante la pioggia battente. Il «viatico del buon manifestante» è quello di sempre: bandiere, fumogeni colorati, cartelli, fischietti e striscioni. Uno su tutti, rosso, molto grande con la scritta in bianco: «Rivoluzione in corso».

Morale alto, quindi, anche ore prima dell’annuncio finale quasi un happy end, o meglio l’attesissimo bis del grande artista che chiude il concerto nell’entusiasmo generale.

Commenti