Roma C’è chi parla di Big Bang del tesseramento, chi saluta la nascita di un partito in carne e ossa, chi ricorda l’obiettivo impossibile di «un milione di iscritti» lanciato due anni fa da Silvio Berlusconi in piazza Duomo, poco prima del ferimento. Un traguardo che apparve come una iperbole, una utopia, un espediente retorico da comizio. Oggi, invece, quella cifra è stata non soltanto raggiunta, ma addirittura superata perché il dato finale del tesseramento del Popolo della Libertà dovrebbe aggirarsi attorno al milione e centomila tessere.
L’annuncio che ufficializza lo sprint finale delle iscrizioni al partito di Via dell’Umiltà - quello un tempo identificato come «il partito di plastica» - arriva da Angelino Alfano. «Oltre un milione di italiani hanno deciso di iscriversi al Pdl. Molti di più della somma degli iscritti ai partiti che lo hanno fondato. Speravamo di raggiungere il traguardo dei 500mila iscritti e invece abbiamo raddoppiato» annuncia il segretario che ringrazia Berlusconi per aver «creduto nel progetto di rilancio del Pdl». Un partito che ora si prepara alla stagione congressuale con una responsabilità pesante: fare sì che le tessere non siano soltanto uno strumento per regolare i conti e fare cassa. Un pericolo che il Pdl sta esorcizzando attraverso la costruzione di un rigido sistema di regole. «Questo successo è la base per una stagione congressuale aperta e democratica ma anche un evento che rafforza il governo» commenta Michela Vittoria Brambilla, responsabile iniziative movimentiste del Pdl. Di certo la convocazione dei congressi ha accelerato in maniera esponenziale il tesseramento e riservato gradite sorprese ai dirigenti, quasi sorpresi dal riscontro sul territorio in un momento così difficile. I numeri più forti sono quelli del Lazio dove il dato dovrebbe attestarsi attorno alle 270-280mila tessere, equamente divise tra i due schieramenti in campo: da una parte la «cordata» Cicchitto-Tajani-Polverini; dall’altra gli ex An, con Fabio Rampelli, Gianni Alemanno, Maurizio Gasparri e Andrea Augello. Se gli ex Forza Italia sono più forti in provincia, gli ex An vincono a Roma.
Dopo una partenza a rilento, numeri importanti vengono toccati anche in Lombardia con 100mila tessere, con 20mila in provincia di Milano. Qui l’area ciellina di Roberto Formigoni raggiunge le 30mila adesioni, gli ex An vicini a Ignazio La Russa e Maurizio Gasparri circa 25mila, le restanti 45mila sono riconducibli all’area laica di cui fanno parte Mariastella Gelmini, Michela Vittoria Brambilla, Mario Mantovani, Daniela Santanchè. Numeri che fanno scattare l’entusiasmo di La Russa: «Il risultato lombardo, come oggi stesso ho avuto modo di dire a Berlusconi, va valorizzato. Sono sicuro che le varie aree si metteranno attorno a un tavolo e troveranno un punto di equilibrio in vista del congresso». Saluta il raggiungimento di quota 100mila anche la Sicilia, la terra di Alfano e di Renato Schifani, dove i coordinatori, Nania e Castiglione, parlano di «exploit» rispetto una previsione di 50mila tessere. In Campania il traguardo finale è di circa 120mila tessere di cui 80mila a Napoli.
Numeri di tutto rispetto anche in Calabria, Puglia e a Torino (dove sono state sottoscritte 25mila tessere) e in Umbria con 8mila tessere.
A livello nazionale il «derby» tra ex Fi ed ex An dovrebbe risolversi con un rapporto percentuale di 64 a 36 e circa 700mila tessere per i primi e 400mila per i secondi (con l’area facente capo a Gasparri e La Russa attorno alle 280mila tessere, «ma certo non lanceremo un Opa sul partito» commenta il presidente dei senatori, «noi siamo con Alfano»). Rivendicano, infine, 50mila tessere Carlo Giovanardi e Gianfranco Rotondi, a dimostrazione di quanto «la cultura sturziana e degasperiana sia presente e attiva nel Pdl».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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